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Parte KTSoftSkills: quali soft skill per favorire il trasferimento tecnologico

Coordinato dall’Università di Bologna, il nuovo progetto Erasmus+ offrirà ai professionisti del trasferimento tecnologico programmi di formazione specifici per arricchire le potenzialità degli ecosistemi dell’innovazione


Offrire ai professionisti del trasferimento tecnologico le soft skill necessarie per accompagnare e supportare collaborazioni di successo tra mondo accademico, imprese e società. È l’obiettivo del nuovo progetto Erasmus+ KTSoftSkills – Soft Skills for Knowledge Transfer, coordinato dal Dipartimento di Scienze aziendali dell'Università di Bologna.

Il progetto – che prende il via ufficialmente oggi con un kick-off meeting a Helsinki (Finlandia) – nasce dalla necessità di formare professionisti del trasferimento tecnologico che possano essere punti di riferimento all’interno degli ecosistemi dell’innovazione.

Questi spazi multiformi nascono infatti per favorire lo sviluppo di iniziative innovative, a partire dall’incontro di attori che appartengono a mondi diversi: quello universitario, quello aziendale, quello della società civile. Dal dialogo tra queste realtà possono nascere importanti innovazioni, ma perché questo si realizzi è necessario conoscere e saper governare interessi, obiettivi e capacità differenti e spesso in contrasto tra loro.

Gli studiosi di KTSoftSkills saranno quindi impegnati ad analizzare questi elementi, con l’obiettivo di individuare le soft skill di cui hanno bisogno i professionisti del trasferimento tecnologico che si muovono sia all’interno che all’esterno dell’ambiente universitario. L’analisi permetterà di mettere a punto uno specifico programma di formazione online e altri materiali formativi a loro dedicati, da poter diffondere a livello europeo.

Il progetto Erasmus+ KTSoftSkill – Soft Skill Knowledge Transfer è coordinato dall’Università di Bologna, con il Dipartimento di Scienze aziendali, e coinvolge cinque partner europei: Netval (Italia), Astp Proton (Paesi Bassi), Sopu Academy (Finlandia), Think Company (Finlandia) e Jagiellonian University (Polonia).