Una mostra si propone di celebrare Dante Alighieri attraverso le opere che a lui dedicò il maestro Wolfango. Nel 1972 il pittore bolognese, acuto lettore e interprete dell’opera dantesca, illustrò un’edizione di lusso delle tre cantiche della Divina Commedia pubblicata da Rizzoli-De Fonseca, attraverso cento illustrazioni a tempera. Gli originali delle tavole sono in parte andati perduti e dispersi nel mondo dell’arte. Quelli rimasti assieme a quelli riacquistati dallo stesso pittore e quelli custoditi in collezioni private sono tutti esposti nel Corridoio grande della Biblioteca classense (via Baccarini 3).
"È davvero un evento avere a Ravenna le tavole di Wolfango, gentilmente messe a disposizione dalla famiglia – spiega la prof. Sebastiana Nobili del Dipartimento di Beni Culturali del Campus di Ravenna, curatrice della mostra assieme a Laura Pasquini e Alighiera Perretti Poggi –. Alcune tavole fra l’altro sono visibili per la prima volta in assoluto, perché appartengono a collezioni private e sono state rintracciate negli ultimi mesi, in vista della mostra".
Accanto alle tavole e a uno dei rari esemplari ancora reperibili della pubblicazione del 1972 sono esposti numerosi disegni preparatori, quasi sempre copiati dal vero, attraverso cui è possibile ricostruire la nascita e l’iter creativo delle opere. Ci sono anche le prove colore realizzate dalla casa editrice che restituiscono un’idea precisa della tavola finale.
La mostra espone inoltre alcuni disegni monocromi che Wolfango realizzò all’inizio degli anni Duemila su pregiata carta Tintoretto utilizzando una cannetta di bambù e mallo di noce come inchiostro. Si tratta delle “Simulazioni dantesche” estrapolate dal testo poetico per il loro carattere eminentemente "astorico".
È inoltre esposta una scultura in terracotta raffigurante la mano enorme del gigante Anteo che sorregge il poeta per depositarlo non sul lago di Cocito, ma fra le terrecotte del Presepio che Wolfango ha modellato per la sua famiglia e dove l’amato Dante non poteva mancare. Opere diverse, testimoni di uno stile eclettico, che soprattutto evidenziano quel “tarlo dantesco” che ha accompagnato Wolfango dai banchi del liceo sino alla conclusione della sua lunga vita.
La mostra organizzata dal Comune di Ravenna, dalla Biblioteca Classense, della Case di Studi delle persone illustri, gode del patrocinio del Dipartimento di Beni Culturali. Resterà aperta fino al 1 luglio dal martedì al sabato dalle 9 alle 19; lunedi dalle 14 alle 19.