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Un pomeriggio sulla scuola in natura per insegnanti ed educatori ambientali

Il seminario è svolto presso l'Aula Magna del Dipartimento di Scienze dell’Educazione "Giovanni Maria Bertin" dell'Alma Mater e ha visto la partecipazione di insegnanti di Scuola primaria e secondaria di primo grado, dirigenti scolastici, studenti e docenti universitari, rappresentanti del terzo settore, educatori ambientali

Aula magna al completo e oltre 100 persone a distanza per prendere parte al Seminario "La scuola in natura", organizzato dal Dipartimento Scienze dell’Educazione "Giovanni Maria Bertin" dell’Università di Bologna in collaborazione con Arpae, lo scorso giovedì 13 aprile.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di insegnanti di Scuola primaria e secondaria di primo grado, dirigenti scolastici, studenti e docenti universitari, rappresentanti del terzo settore, educatori ambientali.

Al centro del pomeriggio la presentazione e la discussione di alcune evidenze emerse da una ricerca triennale che ha accompagnato il progetto di sistema regionale “La Scuola in natura” coordinato dal CTR Educazione alla Sostenibilità di Arpae Emilia-Romagna.

Coordinata dalla Prof.ssa Michela Schenetti del Dipartimento di Scienze dell’Educazione, la ricerca si è svolta con l’obiettivo di promuovere competenze riflessive, trasversali ed ecologiche di insegnanti ed educatori ambientali attraverso percorsi di Ricerca - Formazione ed è stata patrocinata da due Centri di Ricerca, il Centro interuniversitario Crespi e il Centro per le didattiche attive dell’Università di Bologna

L’evento è stato aperto da Maurizio Fabbri e Daniele Ara, rispettivamente Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e Assessore del Comune di Bologna con deleghe a Scuola ed Educazione Ambientale.

Gli interventi introduttivi di Stefania Bertolini (per CTR Educazione alla Sostenibilità) e di Anna Baldoni e Michela Schenetti per Unibo, hanno permesso di comprendere il profilo del progetto di sistema e della ricerca che ha coinvolto oltre 800 insegnati (300 della scuola primaria) e le classi di numerosi Istituti Comprensivi ed indagato, grazie alle testimonianze scritte degli insegnanti, l’attivazione delle ‘competenze trasversali’ durante le esperienze di didattica in natura.

Le riflessioni sono proseguite in due tavole rotonde, coordinate rispettivamente dal prof. Tarozzi e dalla prof.ssa Gherardi di Unibo alle quali hanno partecipato educatori ambientali e insegnanti che, attraverso le loro testimonianze, hanno confermato come stare ed educare all’aperto sia un bisogno fondamentale non solo dei bambini e dei ragazzi ma anche degli insegnanti, i quali grazie al Progetto La Scuola in Natura, hanno potuto constatare la pregnanza del tema con il Target 4.7 dell’Agenda 2030 e comprendere come educare in contesti all’aperto sia essenziale per educare alla cittadinanza globale e per promuovere didattiche attive e partecipative.

Le riflessioni conclusive sono state affidate a Chiara Giunti referente per il gruppo di “Avanguardie Educative” di Indire - Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, che ha messo in evidenza come il progetto abbia sollecitato pratiche in piena connessione con i 7 punti del Manifesto delle Avanguardie educative e presentato le ricerche in atto sul tema, co-coordinate con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione.

Per concludere il pomeriggio, nel giardino del Dipartimento, si è tenuta la performance “100 storie” di Gianni Manfredini che attraverso la comicità e le ‘storie’ proposte rigorosamente all’aperto, ha messo in evidenza come gli adulti, genitori ed insegnanti, sembrino essersi dimenticati la propria relazione con la natura e di essere stati bambini.