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Metodo in vitro per lo screening di formulazioni nasali: premiato un gruppo di ricerca Unibo

Il gruppo di Drug Delivery del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie ha vinto il premio per il migliore articolo di ricerca pubblicato sulla rivista European Journal of Pharmaceutical Sciences: la giuria ha giudicato lo studio "un contributo significativo alla ricerca sulla somministrazione naso-cervello di farmaci"


Il gruppo di ricerca di Drug Delivery del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Università di Bologna, coordinato dalla professoressa Barbara Luppi, è stato premiato per il migliore articolo di ricerca pubblicato sulla rivista European Journal of Pharmaceutical Sciences per il periodo 2021/2022.

Il premio è stato assegnato a Lisbona durante il congresso annuale della European Federation of Pharmaceutical Sciences (EUFEPS). Lo studio premiato - intitolato "Drug delivery to the brain: in situ gelling formulation enhances carbamazepine diffusion through nasal mucosa models with mucin" - è stato infatti selezionato da una giuria composta dai 25 stakeholders più attivi nell’ultimo anno tra una lista di articoli proposti dagli editori del giornale. La giuria ha giudicato l'articolo "un contributo significativo alla ricerca sulla somministrazione naso-cervello di farmaci".

Condotto dalla giovane dottoranda Elisa Corazza in collaborazione con la professoressa Annette Bauer-Brandl della Syddansk Universitet - University of Southern Denmark e il professor Massimiliano Pio di Cagno della Universitet i Oslo, lo studio ha permesso di verificare il ruolo di una formulazione a base di gel termosensibili (polossameri) come potenziale veicolo per la somministrazione nasale di carbamazepina, un farmaco utilizzato per il trattamento di patologie convulsive come l'epilessia.

I risultati hanno mostrato che il composto, gelificando nella cavità nasale, favorisce il tempo di permanenza del farmaco al sito di somministrazione e ne facilita la diffusione attraverso la mucosa nasale. Oltre alla semplicità e alla facile realizzazione della formulazione, è risultato di grande interesse anche il modello in vitro che è stato utilizzato per valutare la permeazione del farmaco. I ricercatori hanno infatti realizzato un sistema capace di simulare gli elementi che fisiologicamente ostacolano l’assorbimento nasale e naso-cervello dei farmaci: i lipidi della membrana cellulare e il muco che riveste e protegge la cavità nasale.

Per farlo hanno utilizzato la membrana biomimetica pre-cast PermeaPad (PHABIOC GmbH), depositando sulla sua superficie uno strato di mucina. Questo sistema ha quindi permesso di effettuare in maniera standardizzata lo screening di diverse formulazioni, dando ottimi risultati con una buona riproducibilità. E questo ha permesso di identificare un veicolo candidato, che presumibilmente consentirà un’aumentata biodisponibilità del farmaco in vivo.