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Alluvione in Emilia-Romagna: l’Alma Mater finanzia progetti di ricerca per affrontare gli eventi climatici estremi

Finanziata con oltre 400.000 euro raccolti grazie alla campagna 5x1000, l’iniziativa Alma CaReS – Cambiamenti climatici, Resilienza, Sostenibilità promuove progetti multidisciplinari destinati ad aumentare la resilienza del territorio e dei cittadini ai cambiamenti climatici


Dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, l’Università di Bologna moltiplica i suoi sforzi per affrontare e contrastare gli eventi climatici estremi. Nasce così Alma CaReS – Cambiamenti climatici, Resilienza, Sostenibilità: un’iniziativa finanziata con oltre 400.000 euro raccolti grazie alla campagna 5x1000, per realizzare progetti di ricerca e di divulgazione scientifica destinati ad aumentare la resilienza del territorio e dei cittadini ai cambiamenti climatici. Con un’attenzione particolare per gli eventi catastrofici, che il riscaldamento globale renderà sempre più frequenti.

Per affrontare il tema nella sua complessità, i progetti dovranno essere interdisciplinari o multidisciplinari, coinvolgendo almeno due Dipartimenti dell’Alma Mater. E dovranno avere un impatto sociale significativo sull’ambiente e sui cittadini, prevedendo anche un piano di divulgazione al pubblico. Ogni progetto selezionato avrà durata biennale e sarà finanziato con un contributo tra 70.000 e 100.000 euro.

L’iniziativa è in linea con il Piano Strategico dell’Ateneo, che prevede tra i suoi obiettivi sia la promozione della ricerca interdisciplinare che la valorizzazione dell’impatto sociale, economico e culturale dell’Alma Mater sul territorio.

I progetti di Alma CaReS – Cambiamenti climatici, Resilienza, Sostenibilità andranno ad affiancarsi alle tante altre iniziative messe in campo dall’Università di Bologna per affrontare le conseguenze della disastrosa alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna.

Oltre al sostegno per le studentesse, gli studenti e il personale universitario colpito, l’Ateneo ha infatti messo fin da subito a disposizione dei territori le sue competenze scientifiche negli ambiti dell’adattamento ai cambiamenti climatici, dell’idrologia, dell’ingegneria idraulica, della gestione delle colture e dell’eccesso idrico per il ripristino delle attività agricole, della gestione e valutazione delle frane, dei metodi geomatici di rilevamento e monitoraggio, dei sistemi e delle reti di telecomunicazioni in periodo di emergenza.