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Tecnologie geospaziali per l’agricoltura: assegnato il Premio di Laurea "Ennio Pizzoli"

Il riconoscimento è andato a Francesco Messieri, laureato Unibo in Scienze e Tecnologie Agrarie: la sua ricerca ha applicato i principi dell’agricoltura 4.0 al settore della pataticoltura da industria

È stato assegnato a Francesco Messieri, laureato Unibo in Scienze e Tecnologie Agrarie, il Premio di Laurea intitolato in memoria di "Ennio Pizzoli". Promosso dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Bologna, grazie a una donazione di Pizzoli S.p.A. e Rotary Club Bologna Valle dell'Idice, il riconoscimento è assegnato alla migliore tesi di laurea sull’uso innovativo di tecnologie geospaziali in agricoltura.

Il lavoro premiato, svolto con la supervisione del prof. Daniele Torreggiani, ha applicato i principi dell’agricoltura 4.0 al settore della pataticoltura da industria. In particolare, la ricerca ha sperimentato l’impiego di vari indici vegetazionali calcolati da immagini satellitari, per derivare informazioni sulla produttività, densità, copertura e stato nutrizionale della coltura.

Lo studio è partito dalla sempre maggiore esigenza nella pataticoltura da industria di ottenere raccolti di elevata qualità, omogenei e rispondenti a stringenti caratteristiche qualitative. La valutazione quanti-qualitativa in campo viene infatti svolta da agronomi che, spesso, si trovano a dover valutare e campionare giornalmente decine di campi, anche di notevoli dimensioni. In tale contesto, l’adozione di un sistema basato su dati multispettrali e i relativi indici di vegetazione, ha dimostrato di poter fornire mappe di vigoria in grado di guidare i campionamenti, aumentandone l’efficacia e la rappresentatività, nonché di guidare i tecnici nei sopralluoghi in campo, e finanche di consentire stime attendibili delle rese in anticipo, supportando anche la valutazione del momento migliore per la raccolta.

L'indagine è stata svolta con la preziosa collaborazione del reparto Ricerca e sviluppo agronomico di Pizzoli S.p.A., per ciò che riguarda la raccolta dati in campo e l’analisi delle principali caratteristiche del prodotto da utilizzare per addestrare i modelli di previsione e avere un riscontro sull’andamento delle colture ricavato dalle immagini satellitari, nonché per quanto riguarda la validazione degli algoritmi che sono stati elaborati.