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Al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie una nuova strumentazione per la purificazione di fagi terapeutici anti-cancro

Il nuovo strumento consentirà di purificare e concentrare fagi ingegnerizzati da applicare nella sperimentazione preclinica di innovative terapie fotosonodinamiche del sarcoma epitelioide


Da sinistra: Massimo Tammaro (MT Meta Thinking), Alberto Danielli (FaBiT) e Andrea Bolzicco (Associazione Orchestra per la Vita) con il nuovo sistema di filtrazione tangenziale, donato al Dipartimento FaBiT per la purificazione di batteriofagi terapeutici


Al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie (FaBit) dell'Università di Bologna arriva una nuova strumentazione che permette la produzione e purificazione di fagi terapeutici anti-cancro. Questa tecnologia arriva all'Alma Mater grazie al progetto "Un virus alleato contro il cancro", finanziato dalla Associazione Orchestra per la Vita, da Banca d’Italia e da Massimo Tammaro di MT – Meta Thinking Srl.

"Questo nuovo strumento darà un forte impulso per valorizzare i risultati della ricerca e trasformare le innovazioni della piattaforma fagica in opportunità terapeutiche per pazienti affetti da sarcoma epitelioide", spiega il professor Alberto Danielli che dirige il laboratorio di Biotecnologie Molecolari del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie e collabora al progetto NanoPhage insieme al prof. Matteo Calvaresi del Dipartimento di Chimica "Giacomo Ciamician".

I batteriofagi, o fagi, sono virus innocui per gli esseri umani che infettano solamente i batteri. Recentemente la collaborazione tra due gruppi di ricerca dell’Università di Bologna ha permesso di mettere a punto NanoPhage, una piattaforma fagica anti-cancro. NanoPhage è un nanovettore, ingegnerizzato geneticamente e modificato chimicamente per eliminare in modo selettivo solo le cellule tumorali in seguito alla irradiazione con la luce o con gli ultrasuoni. La piattaforma ha permesso di ottenere risultati interessanti anche su cellule di sarcoma epitelioide, un tumore raro che colpisce i giovani adulti e presenta un’elevata incidenza di recidive locali e di metastasi a distanza.

L’Associazione Orchestra per la Vita (OpV), nata per finanziare lo studio e la ricerca di una cura per il sarcoma epitelioide ha da poco avviato una nuova collaborazione con l’Università di Bologna nell’ambito delle terapie avanzate con il progetto "Un virus alleato contro il cancro". E proprio da questa collaborazione è emerso che per passare dai risultati ottenuti in laboratorio alla sperimentazione preclinica è essenziale riuscire a purificare e concentrare in maniera controllata grandi quantità di fagi.

"La nuova attrezzatura di filtrazione tangenziale donata da OpV all’Università di Bologna è altamente indicata per questo utilizzo", spiegano Andrea Bolzicco di OpV e Massimo Tammaro di MT – Meta Thinking. "Si tratta di uno dei procedimenti più innovativi nel campo della filtrazione e permette prestazioni precluse agli altri processi di separazione".

In particolare, la filtrazione tangenziale si basa sul principio di far scorrere il liquido parallelamente alla membrana filtrante, anziché in direzione perpendicolare ad essa; ciò evita l’intasamento del filtro e consente soglie di ritenzione migliori, soprattutto per i fagi della piattaforma NanoPhage, che presentano forma filamentosa.

Oltre al trattamento del sarcoma epitelioide la nuova tecnologia favorirà la sperimentazione dei fagi ingegnerizzati per altri modelli tumorali, come anche per nuove terapie antimicrobiche e per la ricerca nel campo dei biosensori.