Si è svolto lo scorso 26 settembre, presso l’Istituto Archeologico Italiano del Cairo, il workshop in cui è stato presentato il progetto VOLATILE4ARCHAEO (Investigation of Volatile Binding Media in temporary consolidation of archaeological materials), finanziato dalla Comunità Europea attraverso le Marie Skłodowska-Curie Actions, coordinato dal DICAM dell'Alma Mater con il coinvolgimento del Centre Interdisciplinaire de Conservation et de Restauration du Patrimoine (CICRP) di Marsiglia.
L'evento è stato moderato da Mahmoud ElShendidy (Consultant in World &Cultural Heritage, già Direttore del Nubia Fund Organization) e vi hanno partecipato una sessantina di persone, tra restauratori, ricercatori e funzionari pubblici operanti nel settore della conservazione.
Dopo i saluti di Raffaele Pentangelo (Cultural Attache Institute of Italian Culture in Egypt), i risultati del progetto sono stati presentati dal Marie Curie Fellow del progetto (Hamada Sadek Kotb), dal Supervisor (Elisa Franzoni) e dal co-Supervisor (Jean-Marc Vallet, CICRP). Sono intervenuti sul tema dei consolidanti temporanei anche Ashraf Ewais (Direttore generale del restauro nel sito di Saqqara), Eman Osman (National Institute of standards, Egypt), Suzanne Davis (Presidente dell’American Institute for Conservation), ricercatori dell’Università del Cairo e rappresentanti del Ministry of Tourism and Antiquities.
Il progetto ha visto lo sviluppo di nuovi materiali per il consolidamento temporaneo dei beni archeologici fragili durante operazioni ad alto rischio, quali la movimentazione ed il trasporto presso musei e laboratori preposti alla conservazione. Questi consolidanti, in un certo tempo, sublimano spontaneamente, cioè passano dallo stato solido a quello gassoso senza lasciare residui, risultando così di fatto reversibili.