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Tra diversità e inclusione: nuovi strumenti per sostenere imprenditrici e imprenditori migranti

Come accompagnare in modo efficace e mirato la crescita delle idee di impresa sviluppate dai migranti? Se ne è occupato il progetto Erasmus+ MIG.EN.CUBE, guidato dall’Alma Mater, che presenta i suoi risultati con una due giorni di incontri a Bologna


Le imprenditrici e gli imprenditori migranti sono una risorsa preziosa per lo sviluppo e l'economia dei paesi in cui vivono, anche grazie alle capacità e alle conoscenze che riescono a mettere in campo in termini di esperienze personali e reti internazionali. Per questo è importante sostenerli con incubatori di impresa e servizi a loro dedicati, con strumenti e competenze specifiche.

Di questo si occupa MIG.EN.CUBE (Fostering MIGrant ENtrepreneurship inCUBation in Europe), progetto Erasmus+ guidato dall'Università di Bologna che si chiuderà il 27 e il 28 aprile con un evento in programma nell’Auditorium Enzo Biagi di Salaborsa (Piazza del Nettuno, 3 – Bologna). L’iniziativa sarà una piattaforma a più voci per discutere e scambiare esperienze sulle politiche e le pratiche di supporto all’imprenditorialità destinate ai migranti. Si parlerà di imprenditorialità di rifugiati e richiedenti asilo, di pratiche di incubazione inclusiva, di migrazioni e opportunità internazionali di business, della costruzione di solidi e ricchi ecosistemi imprenditoriali.

"Sono sempre di più gli imprenditori e le imprenditrici migranti che sviluppano imprese e start-up, sia sfruttando opportunità di business nei mercati del paese ospitante, che attraverso contatti legati ai loro network internazionali; spesso però queste persone si trovano ad affrontare una serie di barriere derivanti dal fatto di essere stranieri ed 'estranei' all’ecosistema imprenditoriale dei paesi in cui si trovano", dice Daniela Bolzani, professoressa al Dipartimento di Scienze Aziendali dell'Università di Bologna e referente del progetto MIG.EN.CUBE. "Per capire in che modo gli ecosistemi imprenditoriali europei possono affrontare e sostenere la sfida dell’imprenditoria migrante, abbiamo quindi evidenziato le caratteristiche e i servizi dei programmi di sostegno che vengono offerti in tre paesi europei: Francia, Italia e Paesi Bassi".

Gli studiosi hanno infatti realizzato interviste con 48 incubatori e 15 imprenditori e imprenditrici in Francia, Italia e Paesi Bassi, e hanno promosso una rilevazione che ha coinvolto più di cento professionisti attivi in servizi di supporto all’imprenditorialità. Un lavoro di ascolto e di analisi che ha mostrato la necessità di tenere in considerazione diverse esigenze di sostegno. I migranti che vogliono sviluppare un’idea di impresa possono infatti essere studenti o ricercatori, oppure titolari di un visto per start-up, o anche rifugiati e richiedenti asilo, e possono essere appena arrivati nel paese che li ospita oppure essersi già stabiliti lì da tempo.

Per questo, i professionisti che lavorano in programmi o organizzazioni di supporto all’imprenditorialità devono saper sviluppare una specifica comprensione dell’approccio e delle competenze richieste per trattare con imprenditori migranti e nativi, che dipendono dallo stadio di sviluppo delle start-up, dal settore in cui si muovono, ma anche dalle caratteristiche specifiche dei singoli imprenditori migranti.

"Le competenze necessarie per i professionisti al servizio degli imprenditori migranti sono sia tecniche, legate all'imprenditorialità e al business, sia interpersonali e soft-skills", spiega Bolzani. "La dimensione psicologica e affettiva nelle relazioni con gli imprenditori migranti è infatti fondamentale: un approccio basato soprattutto sull’enfatizzazione dei contenuti tecnici e commerciali rischia di dare poco spazio all’ascolto delle diverse esigenze personali degli imprenditori migranti; ma al tempo stesso una relazione più orientata ad un approccio personale, in cui l’attività educativa e lo sviluppo personale diventano fondamentali per sviluppare competenze imprenditoriali, può sfociare in una forma di assistenzialismo che mette in secondo piano le potenzialità dell’imprenditore".

Gli studiosi sottolineano quindi l'importanza di sviluppare opportunità di formazione specifiche per le organizzazioni di sostegno all'imprenditorialità, in modo che possano affrontare in modo efficace le esigenze degli imprenditori migranti. Servono allora competenze interculturali e conoscenze specifiche su temi come l'innovazione sociale, l'imprenditoria sociale, la finanza d'impatto e la microfinanza.

Il team del progetto MIG.EN.CUBE ha sviluppato due strumenti formativi gratuiti, destinati a manager e professionisti che operano in servizi per il supporto all’imprenditorialità, e per i decisori politici. Il primo è un corso online (MOOC - Massive Online Open Course), ideato con il coinvolgimento di 13 professori universitari, 12 professionisti dell’incubazione e 10 imprenditori e imprenditrici migranti. Il corso - disponibile in francese, inglese, italiano, olandese e portoghese - stimola il miglioramento di competenze sociali e relazionali, competenze interculturali e competenze su tecniche e approcci alla pianificazione e crescita d’impresa. Il secondo strumento formativo è invece uno strumento online - intitolato "Inclusive Incubation Handbook" - con principi metodologici e strumenti pratici per rendere più inclusivi i programmi e le politiche di supporto all’imprenditorialità, anche mostrando casi concreti di buone pratiche e suggerendo letture utili.

Migrant entrepreneurship: Developments at the intersection of policy and practice

dal 27 al 28 Aprile 2023

ore: 10:00

Biblioteca Salaborsa, Auditorium Biagi (Piazza Nettuno, 3 - Bologna)

Ingresso libero previa iscrizione

The international conference is set to present the results of the MIG.EN.CUBE project and aims to share experiences of policies and practices of entrepreneurial support initiatives for migrants (e.g., pre-incubation, incubation, or acceleration programs), thus generating new evidence, increasing awareness of potential strengths and weaknesses of such initiatives, and stimulating academic-policy-practice dialogue to improve policy and practice.