Simone Battaglia, ricercatore in Neuroscienze cognitive al Dipartimento di Psicologia "Renzo Canestrari" dell’Alma Mater (Campus di Cesena), è stato insignito del premio Young Investigator 2024. Il prestigioso riconoscimento è conferito, con cadenza biennale, dalla European Society for Cognitive and Affective Neuroscience (ESCAN) a giovani ricercatori europei che, nel corso della loro carriera scientifica, hanno favorito l’avanzamento delle neuroscienze cognitive e affettive con contributi di alto livello scientifico.
Un traguardo che Simone Battaglia ha raggiunto per il suo lavoro pionieristico sulle basi cerebrali dell'apprendimento emotivo negli esseri umani e che si aggiunge a un ulteriore successo: il suo inserimento, grazie alla sua produzione scientifica, nella World Top 2% Scientists 2023, la classifica pubblicata dalla Stanford University e da Elsevier che mira a identificare, tra circa 10 milioni di scienziati, coloro che si sono distinti per l’impatto avuto sulla ricerca scientifica a livello globale.
"Questi riconoscimenti sia a livello europeo che mondiale non solo valorizzano tutta la mia passione e il mio impegno costante, ma riflettono anche il prezioso sostegno dei miei mentori e colleghi", ha commentato Battaglia. "Ora, più che mai, sono sempre più motivato a continuare a lavorare con passione, e a proseguire con dedizione e costanza come ho sempre fatto. Guardo con entusiasmo al futuro, con la speranza di raggiungere nuovi traguardi e di continuare a fare la differenza nel mio campo di ricerca".
Nel corso della sua carriera, Simone Battaglia ha indagato il ruolo cruciale della corteccia prefrontale nel consolidamento e riconsolidamento delle memorie emotive, in particolare quelle di paura o di natura traumatica. Inoltre, conduce da diversi anni, presso il Centro Studi e Ricerche in Neuroscienze Cognitive del Dipartimento di Psicologia e con la supervisione dei professori Giuseppe di Pellegrino e Alessio Avenanti, ricerche attraverso l’impiego di avanzate tecniche di registrazione psicofisiologica e stimolazione cerebrale non invasiva, come la stimolazione magnetica transcranica.
Il ricercatore attualmente lavora anche nell’ambito del progetto MNESYS, Partenariato Esteso in Neuroscienze e Neurofarmacologia PNRR, che si pone l’obiettivo di sviluppare nuovi approcci sperimentali e clinici in una prospettiva di medicina di precisione, personalizzata e predittiva con un impatto trasformativo sulla cura delle patologie del sistema nervoso e del comportamento.