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La mostra “Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi” approda a Roma

L’esposizione dedicata al grande naturalista, organizzata dal Sistema Museale di Ateneo e Fondazione Golinelli, dopo Bologna è in scena nella Capitale. Un viaggio nel tempo tra passato e scenari futuribili: opere d’arte, reperti e oggetti delle collezioni museali bolognesi e romane, exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi diventano strumenti per riflettere sul progresso dell’umanità


Da venerdì 22 marzo, fino a domenica 21 luglio, il Museo Civico di Zoologia di Roma (via Ulisse Aldrovandi, 18) ospita la mostra “Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi”, prodotta da SMA - Sistema Museale di Ateneo e Fondazione Golinelli in collaborazione con INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica.

Nata da un’idea di Andrea Zanotti, Antonio Danieli, Roberto Balzani e Luca Ciancabilla, che ne firmano anche la curatela, la mostra dopo Bologna arriva nella Capitale. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, l’esposizione - nel suggestivo allestimento di diverserighestudio -  si arricchisce di opere e contenuti provenienti dalle collezioni dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, in particolare dal Museo Civico di Zoologia, dalla Galleria d’Arte Moderna e dalla Pinacoteca Capitolina.

Incentrata sulla figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), fautore del moderno museo di Storia Naturale, la mostra ripropone le due anime del naturalista bolognese: da una parte quella di scienziato, osservatore di una realtà che è già stata; d’altra quella dell’artista, capace di immaginare e dare forma a ciò che sarà, svelando scenari destinati a trasformarsi in realtà con il progredire della scienza.

I visitatori compiranno un viaggio nel tempo tra passato e scenari futuribili, attraverso reperti e oggetti delle collezioni museali bolognesi e romane, exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi prodotti in originale da Fondazione Golinelli, quadri di diverse epoche di Bartolomeo Passarotti, Enrico Prampolini, Virgilio Marchi e Mattia Moreni, opere d’arte - dipinti, sculture e installazioni - di Nicola Samorì. In mostra anche oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF-OAS di Bologna e INAF-IAPS di Roma) e dall’Agenzia Spaziale Europea.

A riconnettere il pubblico con l'edizione di Bologna un’anticamera in cui elementi multimediali, uniti alla fruizione nel metaverso del gemello digitale dell’edizione bolognese, rendono “tangibile” l'esperienza allestita nel centro Arti e Scienze del capoluogo felsineo, contestualizzando il progetto e creando un senso di continuità tra l'edizione passata e quella attuale della mostra.

Il percorso prosegue con l’ingresso nella storia, grazie alle sculture di Nicola Samorì, per arrivare alla rivoluzione scientifica, il cui spirito è incarnato dalla figura di Aldrovandi del quale si potrà esplorare la ricostruzione del suo studio “ideale”. I visitatori ammireranno meraviglie provenienti dalle collezioni museali dell’Alma Mater, arricchite da quelle del Museo Civico di Zoologia; le sue tavole acquerellate e la sua celebre Monstrorum Historia - un trattato universale sui mostri e altri prodigi sovrannaturali - dialogano con quadri d’epoca e opere contemporanee a sfondo naturalistico, evidenziando il rapporto simbiotico tra scienza e arte.

Il pubblico, infine, sarà proiettato nel futuro: grazie alla realtà virtuale, sperimenterà il processo dell’ibernazione, necessaria per affrontare i viaggi interstellari e, attraverso installazioni olfattive, percepirà gli odori dell’universo. Contemporaneamente sarà affascinato dalla storia dell’esplorazione di Marte grazie ai materiali e contributi dell’INAF, modelli 3D del pianeta rosso e rocce terrestri analoghe a quelle marziane. Le perturbanti deformazioni scultoree di Nicola Samorì chiuderanno il percorso.

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