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Allevamenti più sostenibili con l’aiuto dell’intelligenza artificiale

Gli studiosi del progetto di ricerca SUS3D analizzeranno con sistemi di machine learning una quarantina di allevamenti di bovine da latte, per suggerire un modello virtuoso di sostenibilità dal punto di vista ambientale, socio-economico, etico e del benessere degli animali


Realizzare allevamenti più sostenibili e virtuosi che tengano conto anche del benessere animale, utilizzando l’intelligenza artificiale. È l'idea alla base del progetto di ricerca SUS3D (One Sustainability vision in Dairy farms: a big Data approach for a perspective Decision-making), coordinato da Marco Bovo, ricercatore al Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna.

Gli studiosi analizzeranno una quarantina di allevamenti di bovine da latte, con l'obiettivo di restituire una fotografia il più possibile trasparente e oggettiva del contesto e offrire nuovi strumenti per rafforzarlo non solo dal punto di vista ambientale, sociale ed economico ma anche sul fronte del benessere degli animali.

"Il progetto SUS3D si ispira all’approccio One Health, che è di tipo olistico e mira ad una definizione estesa di sostenibilità capace di coinvolgere più aspetti: sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale ed economica, benessere animale e umano", spiega Marco Bovo. "Sulla base degli indicatori derivanti da questi quattro aspetti vorremmo costruire un modello nuovo ed integrato, che superi le metodologie di analisi di sostenibilità utilizzate fino ad ora per valutare l’impatto ambientale di prodotti e processi, che oggi non prendono in considerazione il benessere animale: i risultati potranno essere utili per guidare nuove linee di indirizzo politico e predisporre criteri più oggettivi, utili ad esempio per distribuire meglio eventuali finanziamenti".

L'Università di Bologna, con il suo team del settore di Costruzioni rurali e dei biosistemi, si occuperà di analizzare la grande mole di dati che verrà raccolta dalle interviste con gli allevatori e dai sopralluoghi nelle aziende, in modo da creare un modello numerico avanzato. Per farlo saranno utilizzati sistemi di intelligenza artificiale e machine learning, che potranno far emergere nuove informazioni utili per gli allevatori.

"Dato che quasi l’80% del latte italiano proviene dai territori della Pianura Padana, stiamo prendendo contatti con allevamenti legati a grossi brand di questo territorio, tra Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia", dice ancora Bovo. "A questi si aggiungono inoltre aziende virtuose di dimensioni più ridotte che si trovano in Lazio e Abruzzo e che potrebbero rivelarsi un modello di management interessante anche per i grossi produttori".

SUS3D è un progetto di ricerca PRIN PNRR coordinato dall'Università di Bologna. Insieme al team dell’Alma Mater, sono coinvolti anche studiosi dell'Università di Teramo, che raccoglieranno dati sul piano economico-sociale e faranno analisi specifiche sul benessere animale, e dell'Università dell’Aquila, che lavoreranno sulle analisi di sostenibilità ambientale. I risultati ottenuti dal progetto, la cui fine è prevista per ottobre 2025, saranno raccolti in un protocollo che verrà poi divulgato in modo da dare una continuità futura ai risultati ottenuti.