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Palladio designer, tecnologia e arte in mostra a Vicenza grazie all’Alma Mater

Camini, lavamani e acquai: le piccole opere del grande architetto, progettate all’interno dei suoi edifici, esposte grazie a un software messo a punto dall’Università di Bologna


Venerdì 12 aprile, alle 17, sarà inaugurata al Palladio Museum di Vicenza la mostra “Palladio designer”, realizzata in occasione della Design week di Milano dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio in sinergia con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. L’esposizione racconta come il grande architetto sia stato anche il progettista delle “piccole cose” all’interno dei suoi edifici. Ospite d’eccezione Massimo Iosa Ghini, tra i più noti architetti e designer italiani contemporanei; a portare il saluto dell’Alma Mater sarà la Prorettrice vicaria, Simona Tondelli.

In scena fino al 5 maggio, la mostra - curata da Guido Beltramini, direttore del Centro palladiano ed esperto di architettura di Palladio e rinascimentale, e da Marco Gaiani, professore al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna - consentirà al pubblico di ammirare modelli in scala di 46 camini, due lavamani e un acquaio, accanto a disegni, video e schermi interattivi.

La mostra - nell’allestimento dell’architetto e regista teatrale Andrea Bernard - è il risultato della ricerca condotta negli ultimi tre anni da 60 studenti del corso di Fotogrammetria per l’architettura, nell’ambito del corso di laurea in Architettura-ingegneria dell’Università di Bologna, in un laboratorio coordinato dallo stesso Gaiani e dal prof. Simone Garagnani.

“Il Dipartimento di Architettura è particolarmente orgoglioso della collaborazione, che prosegue già da molti anni, con il Centro Andrea Palladio”, sottolinea il Direttore del Dipartimento, Fabrizio Ivan Apollonio. “Questa mostra rappresenta un importante momento di disseminazione presso la società civile del lavoro svolto nelle aule e nei laboratori di ricerca - condotto egregiamente dai colleghi Gaiani e Garagnani - oltre ad una importantissima occasione per far conoscere alle giovani generazioni, attraverso le tecnologie digitali, il valore delle opere meno note di Andrea Palladio”.

Camini, lavamani e acquai sparsi in tredici edifici - dalla Rotonda a Palazzo Ducale a Venezia - sono stati acquisiti in 3D dagli studenti con uno smartphone. Rielaborando una sequenza di fotografie scattate da diverse angolazioni, grazie a un software messo a punto dall’Università di Bologna, è stato possibile ricostruire la tridimensionalità degli oggetti con precisione millimetrica. I modelli sono stati riprodotti in stampa 3D tutti nella stessa scala, per poterli confrontare, e posti accanto ai disegni di rilievo, ai video e a una serie di interviste ai protagonisti dell’esperienza di ricerca e didattica.

“Il Corso di Laurea in Architettura-Ingegneria forma laureati capaci di integrare soluzioni architettoniche e tecnologiche nel campo della nuova costruzione e del patrimonio esistente”, dichiara la professoressa Giorgia Predari, coordinatrice del corso di studi. “La multidisciplinarietà del percorso prevede una solida formazione nei rami dell'architettura e dell'ingegneria, grazie al carattere applicativo delle attività didattiche sotto forma di esercitazioni e laboratori progettuali, tra i cui esiti rientrano anche i materiali esposti durante questa prestigiosa iniziativa di valorizzazione”.

La mostra Palladio designer sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali sul tema delle nuove tecnologie digitali per i beni culturali. In particolare venerdì 12 e mercoledì 17 aprile, dalle 14, gli studenti universitari che hanno effettuato i rilievi dei camini nei palazzi e nelle ville palladiane terranno una serie di workshop dedicati ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, per avvicinarli all’uso della tecnologia applicata ai beni culturali.

Per il pubblico di appassionati, inoltre, sono in programma due incontri realizzati in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia: lunedì 15 aprile, alle 17.30, Gabriella Liva (Università IUAV) parlerà di tecnologie digitali per il rilievo del patrimonio scultoreo; venerdì 19 aprile, sempre alle 17.30, Marco Gaiani racconterà come si può aumentare la conoscenza dei capolavori di Leonardo, Beato Angelico e Palladio grazie alle nuove tecniche informatiche.

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