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Home Incontri e iniziative L’incertezza dell’evidenza scientifica: docenti ed esperti a confronto

L’incertezza dell’evidenza scientifica: docenti ed esperti a confronto

In Ateneo l'incontro sulle scienze forensi in tribunale, il primo organizzato nell’ambito di un progetto di ricerca coordinato dalla prof.ssa Susi Pelotti dell’Università di Bologna, che coinvolge i Dipartimenti di Scienze mediche e chirurgiche, Scienze giuridiche e Scienze politiche e sociali dell'Alma Mater, per studiare in ottica multidisciplinare le implicazioni giuridiche, etiche e sociali della genetica forense e della sua evoluzione

Si terrà giovedì 18 aprile, alle 14.30, nell’Aula Giorgio Prodi (Piazza San Giovani in Monte, 2 - Bologna), l’incontro “Le scienze forensi in Tribunale: la valutazione delle evidenze scientifiche e dell’incertezza nell’interesse della giustizia”, il primo appuntamento organizzato nell’ambito del progetto di ricerca d’interesse nazionale (PRIN 2022). Coordinato da Susi Pelotti, professoressa di Medicina legale al Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell'Università di Bologna, il progetto coinvolge studiose e studiosi dei Dipartimenti di Scienze mediche e Chirurgiche, Scienze giuridiche e Scienze politiche e sociali di Ateneo con l’obiettivo di studiare in ottica multidisciplinare le implicazioni giuridiche, etiche e sociali della genetica forense e della sua evoluzione.

Patrocinato dalla Camera Penale di Bologna e dall’Associazione Libera-mente civica, l'incontro vedrà la lezione magistrale di Franco Taroni, esperto internazionale di Statistica forense dell’Università di Losanna; il confronto tra “accusa”, rappresentata da Stefano Dambruoso della Procura della Repubblica di Bologna, e “difesa” con Francesco Cardile del Foro di Bologna. Interverranno poi il Giudice Giuseppe Gennari, Michele Caianiello, professore di Diritto processuale e penale Unibo, Federico Casolari, professore di Diritto dell’Unione europea Unibo, Nicola Mazzacuva, professore di Diritto penale ed  Elena Valentini,  professoressa di Diritto processuale penale dell’Università di Bologna. Introduce e coordina l’incontro la professoressa Susi Pelotti.


Il problema dell’interpretazione e della valutazione dei risultati derivanti dalle analisi forensi impegna oggi la comunità scientifica internazionale e coinvolge sempre di più il sistema giudiziario nel cui ambito il Giudice, nel rappresentare il custode della buona scienza, valuta la “prova scientifica” alla luce dell’evoluzione tecnologica e degli standard di validità delle sofisticate metodologie applicate alle scienze forensi. Se da un lato sono sempre più ampie le possibilità di analisi delle “tracce del delitto”, ad esempio per la ricerca del DNA anche in casi di violenza sessuale, per l’analisi di droghe e veleni e per la ricerca delle cause della morte violenta, la risposta ai quesiti posti al perito in ambito giudiziario deve tener conto del valore probabilistico dell’evidenza scientifica pesandone l’incertezza per fornire al Giudice uno strumento valido di decisione.

L’incertezza propria dell’evidenza scientifica, infatti, è una complicazione inevitabile che si inserisce in ogni processo decisionale e che richiede un supporto logico perché il ragionamento umano, se non supportato proprio da una corretta gestione dell’incertezza, è permeabile agli errori.