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Frontiers Planet Prize: un ricercatore Unibo è il National Champion per l'Italia

Con il suo studio sull’Alfa diversità delle piante a livello globale, Francesco Maria Sabatini, ricercatore al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, è ora tra i 23 "campioni nazionali" in arrivo da sei continenti che accedono alla fase finale della competizione


Francesco Maria Sabatini, ricercatore al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna, è il National Champion per l'Italia all'edizione 2024 del Frontiers Planet Prize, il premio internazionale istituito dalla Frontiers Research Foundation per riconoscere e supportare le migliori ricerche nel campo della sostenibilità.

Selezionato tra i tre finalisti italiani, lo studioso dell'Alma Mater è ora tra i 23 "campioni nazionali" in arrivo da sei continenti che accedono alla fase finale della competizione. In palio ci sono tre premi da 1 milione di franchi svizzeri che i vincitori potranno utilizzare per portare avanti le loro ricerche. Inoltre, i “campioni nazionali” avranno la possibilità di presentare la loro attività di ricerca in conferenze di rilievo nazionale e internazionale, per diffondere conoscenze fondamentali per la conservazione della salute del nostro pianeta.

Sabatini è stato nominato National Champion per l'Italia grazie al suo lavoro di ricerca sull'Alfa diversità: una mappa che identifica il numero di specie di piante vascolari osservabili in aree delimitate di varie dimensioni (10 mq, 100 mq, 1000 mq, 1ha) dislocate su tutto il pianeta.

Pubblicato su Nature Communication, lo studio individua i principali determinanti climatici, storici e spaziali dell’Alfa diversità su scala globale, non solo localizzando gli hotspot di Alfa diversità, ossia le aree della Terra che ospitano gli ecosistemi con il più alto numero di specie vegetali, ma definendo anche la scala spaziale in cui questa diversità si esprime. Una serie di informazioni che sono cruciali per la conservazione della biodiversità vegetale, perché conoscerne la distribuzione spaziale permette di definire le strategie più adatte per la sua conservazione.

Il Frontiers Planet punta a riconoscere, incoraggiare e premiare scienziati eccellenti, che sono impegnati nel trovare soluzioni per garantire il futuro dell’umanità nell’Antropocene, sostenendo così le scoperte e i risultati scientifici che meglio possono aiutare a stabilizzare l'ecosistema del nostro pianeta.

Per il secondo anno consecutivo, l’Università di Bologna è stata selezionata per partecipare a questa grande sfida internazionale, e si trova ora a rappresentare l’Italia nella fase finale. La premiazione è il programma per il prossimo 26 giugno a Villar-sur-Ollon, in Svizzera.