Pesce Istrice (Diodon Hystrix) essiccato e imbalsamato, XVI sec. - Collezione Aldrovandi
L'11 settembre 1522 nasceva a Bologna Ulisse Aldrovandi, filosofo, antiquario e studioso naturalista. Per festeggiare i suoi 502 anni l’Alma Mater inaugura, l’11 settembre, la mostra online Universo Aldrovandi. Biografia di una collezione: un percorso curato dal Sistema Museale di Ateneo per spaziare, grazie a tre itinerari tematici, tra gli oggetti della sua collezione custoditi al Museo di Palazzo Poggi.
Scientificamente rilevanti, stravaganti e itineranti, i pezzi raccontano le vicende del primo grande naturalista dell’età moderna. Il percorso esplora la storia di Aldrovandi e del suo pionieristico metodo di indagine, fondato sull’osservazione diretta degli esemplari naturali e sulla dettagliata ricostruzione delle loro caratteristiche mediante volumi ricchi di informazioni e splendide tavole illustrate.
Ma gli oggetti della collezione vanno ben oltre lo stesso Aldrovandi. Alcuni, pur non essendo riconducibili alla sua attività di collezionista, si trovano oggi accanto a quelli aldrovandiani. Molti vengono modificati, spostati, scambiati, smarriti e ritrovati. Si muovono nel tempo e nello spazio. Hanno, insomma, una propria vita e una propria storia. Grazie ai tre itinerari tematici, è possibile coglierne le tracce e il significato, navigando fra gli aneddoti e le curiosità che animano la biografia della collezione.
“Una nuova idea di conoscenza. Indagine sui tre regni” è il titolo dell’itinerario focalizzato sul lavoro di ricerca esplorativa e vivace condotto dal naturalista sui tre regni: minerale, vegetale e animale.
Il ’500 ha segnato l’inizio della stagione dei grandi viaggi esplorativi intercontinentali, con una conseguente svolta senza precedenti sia nella ricerca scientifica sia nel collezionismo. La raccolta del Museo di Palazzo Poggi, con i suoi oggetti di diverse provenienze, costituisce una testimonianza dell’inedita tessitura di relazioni e movimenti, scambi di informazioni e materiali propria dell’epoca. A condurre i visitatori alla scoperta di questo aspetto è l’itinerario “Uno scrigno mobile. Oggetti in movimento”.
Il sedicesimo secolo è attraversato da un flusso di informazioni scientifiche frammisto a storie fantasiose. Nasce la teratologia, la scienza dei “mostri”, che cerca il punto di connessione tra reale e irreale. Il collezionismo si apre agli oggetti “problematici”, capaci di mettere in crisi gli assunti generali, di suscitare sconcerto e meraviglia. I pezzi vengono scelti, così, anche sulla base della loro capacità di prestarsi a una coinvolgente narrazione della collezione. Le creature fantastiche sono quindi oggetto di indagine, ma anche di manipolazione consapevole. Le esplora l’itinerario “Oggetti di scena. Curiosità in vetrina”.
La mostra Universo Aldrovandi descrive, nella lingua delle cose, un angolo di un mondo interconnesso già dal ’500 che, in una perenne tensione tra locale e globale, tra scienza e fantasia, va alla scoperta entusiasmante di sé stesso e dell’altro e che ci parla ancora oggi.