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Un database con i genomi di tutte le specie presenti in Europa

Sta nascendo grazie all’European Reference Genome Atlas, a cui partecipa anche l’Università di Bologna. Il progetto pilota dell’iniziativa ha coinvolto ricercatori di 33 paesi per sequenziare e mettere liberamente a disposizione i genomi di 98 specie europee: un modello inclusivo ed equo nella genomica della biodiversità


Grazie a una collaborazione internazionale che ha coinvolto ricercatori di 33 paesi è stato possibile mettere a punto i genomi di riferimento di alta qualità di 98 specie europee. Un risultato che segna il successo del progetto pilota lanciato da ERGA, l’European Reference Genome Atlas, a cui ha partecipato anche l’Università di Bologna con Alessia Cariani e Giobbe Forni, rispettivamente professoressa e assegnista al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali.

ERGA è il nodo europeo dell’ambizioso Earth BioGenome Project (EBP), che ha l’obiettivo di sequenziare il genoma di tutte le forme di vita eucariotica presenti sul nostro pianeta. Gli esiti del progetto pilota – presentati sulla rivista npj Biodiversity – mostrano che è possibile dare vita a un modello inclusivo ed equo nella genomica della biodiversità, confermando che la collaborazione internazionale permette di accelerare i progressi scientifici.

Secondo gli studiosi, il lavoro comune su questo progetto pilota ha offerto importanti insegnamenti e ha messo in luce le principali sfide da superare per garantire che la ricerca genomica sia accessibile a tutti, indipendentemente dai confini geografici. L'approccio utilizzato è infatti in grado di rafforzare l'equità e l'inclusione nel panorama della ricerca scientifica e contribuisce a promuovere l'importanza della genomica per la conservazione delle specie minacciate e per lo sviluppo di nuove scoperte in campi come la salute umana, la bioeconomia e la biosicurezza.

Il contributo dell’Alma Mater ha permesso di ottenere i genomi di specie importanti per la biodiversità e la bioeconomia, come quello del tonno rosso (Thunnus thynnus), uno dei pesci più pregiati al mondo. Ed è stato sequenziato anche l’Argentina silus, pesce del Nord Atlantico di grande valore commerciale. Avere a disposizione i genomi di queste specie permetterà di monitorare in modo accurato la loro condizione e definire di conseguenza le attività di pesca in modo che siano sostenibili e responsabili.

Tra i risultati di rilievo ci sono poi i primi genomi di riferimento di specie native della Grecia, uno dei paesi europei con la più alta biodiversità. I ricercatori locali hanno ottenuto i genomi di specie come la lucertola di Creta (Podarcis cretensis) o il siluro di Aristotele (Silurus aristotelis), che ora sono liberamente accessibili per attività di studio e di ricerca.

Per raggiungere questi traguardi il progetto pilota ERGA ha affrontato problemi logistici, legali e finanziari, come la spedizione di campioni biologici tra paesi e la standardizzazione delle procedure per garantire la qualità dei genomi prodotti. Difficoltà che sono state superate con successo grazie al modello collaborativo: una rete scientifica solida e ben coordinata che ha permesso la standardizzazione dei processi e la condivisione di risorse tra paesi con livelli di sviluppo scientifico diversi.

Questa avventura – sottolineano gli studiosi coinvolti – ha dimostrato che attraverso la collaborazione internazionale e un approccio inclusivo è possibile produrre dati genomici di alta qualità, migliorando la gestione delle risorse naturali e promuovendo la conservazione della biodiversità. Un progetto pionieristico che segna un passo in avanti significativo nella genomica della biodiversità e potrebbe fare da esempio per iniziative simili in tutto il mondo.