Il Dipartimento delle Arti visive e la sua Scuola di specializzazione in Beni storici artistici promuovono la settima edizione di Videoart Yearbook, evento dedicato al mondo della videoarte. L'appuntamento è per mercoledì 11 luglio, dalle 18, nel Chiostro del Complesso di Santa Cristina (piazzetta Morandi, 2).
Ospite d'onore della serata è quest'anno Giorgia Lucchi, direttrice della galleria Arte Boccanera di Trento, che ha ideato, prodotto e supportato il progetto "On Videos for hours and hours", dedicato all'approfondimento delle ultime tendenze della videoarte nazionale ed internazionale. Attenzione particolare sarà riservata inoltre a VisualContainer, una piattaforma di videoarte italiana, dedita alla distribuzione e alla promozione sia in Italia che all’estero. VisualContainer offrirà una campionatura del suo archivio di videoarte e Arte Boccanera assumerà un ruolo di co-produzione dell’evento bolognese, partecipando alle spese e acquisendo così il diritto di ripresentare l’intero evento nei propri spazi (e lo stesso varrà anche per VisualContainer). Si è avuta pure una collaborazione con Video Zero, programma dell’Accademia di Belle arti di Brera diretto da Francesco Ballo, che ha concesso l’inserimento di alcune opere.
Terminata la proiezione della campionatura offerta da Arte Boccanera e da VisualContainer, anche quest’anno si procederà a fornire una mini-selezione, a titolo di mostra personale, di un artista considerato tra i più significativi delle passate edizioni: nel 2010 si era trattato di Giovanna Ricotta, nel 2011 di Devis Venturelli, quest’anno la scelta è andata su Diego Zuelli.
In chiusura di serata, alle 21, nell'Aula Magna del Complesso di Santa Cristina, partirà la proiezione di Videoart Yearbook 2012: ventotto video, per circa due ore complessive di durata, a cura del gruppo composto da Renato Barilli, Guido Bartorelli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi. Le opere sfileranno secondo l’ordine alfabetico degli autori, visto che l’enorme quantità di filoni e di generi coltivati, più che mai ricco e divaricato, non consente una presentazione condotta per serie omogenee. Come negli altri anni, se ne vedranno di tutti i colori, da mozziconi di inchiesta sociologica a gag dal sapore comico, per arrivare a creazioni di computer graphic, sempre più complesse e affascinanti.