Unibo Magazine

Il corpo come luogo di pratiche tecnologiche e culturali capaci di renderlo fatto ad arte, tra robotica, androidi, automi e bambole meccaniche. È il focus su cui si concentrerà l'edizione numero cinque di Wabi Sabi Cyber, l'appuntamento che Nipponica, festival di cultura giapponese organizzato dall'Associazione Culturale Symballein, dedica all'esplorazione dei numerosi volti che compongono la cultura giapponese contemporanea.

La giornata, in programma per giovedì 6 novembre, a partire dalle 10, nei Laboratori delle Arti dell'Università di Bologna, è realizzata grazie alla collaborazione tra Nipponica, Alma Mater e Università degli studi di Napoli L'Orientale, con il supporto di ISA - Istituto Studi Avanzati dell'Università di Bologna.

Nel corso dell'appuntamento gli esperti coinvolti esploreranno il tema del corpo osservandolo da otto diverse prospettive. Dalle bambole meccaniche e marionette bunraku, protagoniste della tradizione teatrale giapponese al ruolo delle donne robot negli anime come strumento di misura del cambiamento della condizione femminile in Giappone, dagli anni '70 ad oggi. Dal rapporto con i canoni di bellezza tipici della popolazione della Micronesia, conquistata nel corso dell'espansione coloniale giapponese, alle nozioni di “naturale” o “artificiale” per descrivere i corpi umani, differenziandoli o avvicinandoli a quelli meccanici.

Ci sarà anche la presentazione di iCub, il robot umanoide della dimensione di un bambino di tre anni e mezzo, progettato e sviluppato dall'Istituto Italiano di Tecnologia e distribuito in modalità Open Source, a cui seguirà un intervento dedicato al comportamento dei robot, inteso come fenomeno emergente, autonomo e imprevedibile, prodotto dall'interazione tra programma di controllo, corpo del robot e ambiente. E ancora, l'analisi delle opere di Miwa Yanagi, che attraverso l'identity-play sfidano ogni aspettativa in tema di sé, gender e età e un approfondimento sulle opere di Oriza Hirata, regista che per primo, attraverso il progetto Android-Human Theater ha portato gli androidi nel teatro.