Unibo Magazine
Critico militante della modernità letteraria e filosofica, Guido Guglielmi è stato davvero un grande maestro. Scomparso nell'estate scorsa, proprio mentre si accingeva a partire per gli Stati Uniti dove era stato chiamato come visiting professor all'Università di Yale, ha insegnato per molti anni letteratura italiana contemporanea all'Università di Bologna.

A lui l'Ateneo bolognese dedica una giornata internazionale di studi dal titolo "De gustibus est disputandum" lunedì 5 maggio (dalle ore 9) presso la Biblioteca del Dipartimento di Italianistica (via Zamboni 32).

La frase che ha dato lo spunto al titolo della giornata - si tratta di un aforisma dei Minima moralia di Theodor W.Adorno -  era quella con cui Guglielmi amava condensare l'idea forte della sua attività di critico: il valore dialettico dello studio letterario, la sua energia di opposizione ai luoghi comuni e alle restrizioni imposte dall'orizzonte culturale contemporaneo.

Alla sua morte (avvenuta nell'agosto del 2002) la famiglia ha donato alla Biblioteca del Dipartimento (che in occasione di questa giornata gli dedicherà una sala) un fondo di circa 5000 volumi comprendente, oltre al materiale strumentale per ogni italianista e alle edizioni dei classici, un grande numero di produzioni testuali e di critica sull'avanguardia e soprattutto sulla neoavanguardia. A queste si aggiungono i testi ed i saggi critici sullo sperimentalismo degli anni Sessanta (in poesia e in prosa), di cui lo stesso Guglielmi fu uno dei protagonisti. Da segnalare anche il versante francese: il fondo testimonia il grande interesse di Guglielmi per l'area del nouveau roman (Beckett è stato certamente uno dei suoi autori), oltre al fatto che egli è stato senza dubbio uno dei primi critici italiani ad aprirsi alle istanze metodologiche dello strutturalismo francese (Barthes, Genette, Kristeva). La sua biblioteca reca in bella vista anche le edizioni di autori che egli ha a lungo meditato, da Lukacs a Benjamin ad Adorno. Non a caso, visto che Guglielmi era un italianista dagli interessi spiccatamente filosofici; dalla crisi della filosofia analitica all'ermeneutica, il suo percorso di lettore ha affrontato Wittgenstein, Husserl, Heidegger per arrivare a Bataille, Foucault, Derrida, Deleuze, Levinas, Rorty.

Ai lavori parteciperanno studiosi di Università italiane e straniere e allievi di Guido Guglielmi, sia con interventi di analisi dell'opera critica che con testimonianze di memoria. Tra questi Stefano Agosti, Laura Barile, Marco Antonio Bazzocchi, Alberto Bertoni, Riccardo Bonavita, Arnaldo Bruni, Stefano Colangelo, Fausto Curi, Gabriele Frasca, Milli Graffi, Maria Antonietta Grignani, Angelo Guglielmi, Niva Lorenzini, Romano Luperini, Marco Manotta, Giuseppe Mazzotta, Ezio Raimondi, Giorgio Sandri, Paolo Valesio.