Unibo Magazine

Nome
Mario

Cognome
Blázquez de Paz

Età
34 anni

Laureato in/dottorato in
Economia

Di cosa ti occupi?
Il mio campo di ricerca è il mercato elettrico. In particolare mi occupo di capire come la congestione della rete modifica l’equilibrio del mercato. 

Racconta la tua giornata tipo da ricercatore.
Mi sveglio tutti giorni alle sei del mattino e vado a correre sui colli, torno a casa verso le otto e mi metto a studiare. Dopo pranzo studio e faccio un po’ di sport: arrampicata, bicicletta, corsa. Dopo cena studio lingue o programmazione.

Quando hai deciso di fare ricerca?
Dopo la laurea ho fatto un master e lì ho scoperto che gli studi di economia possono migliorare la vita delle persone.

Cosa ti appassiona di quello che studi?
Fare ricerca è un modo per "spingere oltre" il limite. È un modo per spostare la frontiera della conoscenza e dare strumenti alla società per essere più libera e più giusta. La ricerca è anche un modo per "spingere oltre" il tuo  limite personale, per scoprire chi sei e soprattutto chi vuoi essere.

Cosa pensi prima di andare a dormire la sera?
Penso a cosa ho fatto di bello quel giorno e alla canzone che ascolterò alle sei del giorno dopo quando mi sveglierò per andare a correre.

E quando ti svegli al mattino?
Penso che vale la pena vivere, che posso fare quello che voglio con la mia vita, ma che devo lavorare sodo per realizzare i miei sogni.

Descrivi in due frasi la tua ricerca.
La mia ricerca consiste nello sviluppo di modelli economici per capire come la congestione della rete elettrica ne modifica l’equilibrio di mercato.

E in sette parole?
Congestione della rete ed equilibrio di mercato.

Che risultati sogni di raggiungere con la tua ricerca?
La mia ricerca si compone di due fasi. La prima consiste nello sviluppo di modelli che permettano di progettare un market design anche quando la rete è congestionata. I prezzi possono essere alti perché c’è scarsità di risorse ma anche perché il market design è sbagliato e i governi possono prendere decisioni sbagliate perché non hanno buona informazione. La seconda fase della mia ricerca consiste nel dare strumenti alle imprese e ai governi per progettare uno sviluppo ottimale del sistema elettrico, in particolare capire quale sia la combinazione ottimale tra capacità di generazione e capacità di trasmissione elettrica.

Quale scoperta/invenzione pensi possa rivoluzionare il tuo ambito di ricerca nei prossimi cinque anni?
La congestione della rete elettrica modifica il prezzo di mercato perché le imprese diventano monopoliste. I modelli da me sviluppati danno strumenti per analizzare come sviluppare un sistema elettrico con una combinazione ottimale di inversione in capacità di generazione e di inversione in capacità di trasmissione.

E nei prossimi cinquanta?
I modelli che sto sviluppando sono teorici, ma nei prossimi due anni svilupperò laboratori e analisi di dati. Questi strumenti possono essere utili non solo per disegnare politiche economiche, ma anche per valutare a posteriori l’effetto della politica sviluppata dai governi.

Cosa ti piace di più del fare ricerca?
Il primo aspetto che mi piace della ricerca è che può migliorare la vita delle persone. Il secondo è che quando faccio ricerca mi sento libero, come quando arrampico. Sento  che la mia vita ha un senso, sento che sono facendo qualcosa di bello per me per gli altri.

Una cosa che hai imparato facendo ricerca.
Ho imparato che per avere risultati devi essere paziente e lavorare ogni giorno: la vita paga, ma paga a lungo termine. Ho imparato quale è il mio limite, ho imparato anche a spingermi oltre. Ho imparato ad ascoltare le critiche e i consigli delle persone, specialmente dei miei supervisori e degli altri professori. Ho imparato ad essere rigoroso e critico col mio lavoro. Insomma penso che fare ricerca mi abbia fatto diventare una persona migliore.

Perché la ricerca è importante?
Penso che scoprire cose nuove sia l’essenza dell’essere umano ed è una delle caratteristiche che ci rendono qualcosa di indescrivibile. Per me la ricerca è la passione per trovare risposte e anche per porre nuove domande che fanno avanzare la società.

Sei un ricercatore "da adottare". Cosa vorresti dire ai tuoi sostenitori?
I modelli da me sviluppati possono essere utili per trovare rispose a tante domande importanti. Io sono un ricercatore appassionato e sono anche consapevole della responsabilità sociale che ho come ricercatore e come membro della comunità universitaria. Penso che come membri di questa comunità dobbiamo collaborare coi governi e con le imprese e lavorare assieme al servizio della società. Ogni giorno faccio del mio meglio per raggiungere questo obiettivo.