Unibo Magazine

Nome
Federica

Cognome
Savini

Età
28 anni

Laureata in
Laureata prima in Medicina veterinaria, poi in Agraria

Dottorato in
Dottoranda in Scienze veterinarie

Di cosa ti occupi?
Svolgo le mie ricerche nei laboratori di Virologia presso il Dipartimento di Scienze mediche veterinarie. Mi occupo principalmente di Papillomavirus animali, sui quali effettuo studi biomolecolari e di filogenesi. Sono virus importanti non solo in ambito veterinario ma anche in quello medico, il Papillomavirus è infatti già stato riconosciuto come agente causale di più del 90% dei casi di carcinoma del collo dell’utero nella donna; grazie a molte caratteristiche biologiche, di massa corporea, nonché di risposta agli agenti citotossici comparabili a quelle dell’uomo, alcune patologie spontanee degli animali domestici vengono sfruttate come modelli di patologia spontanea per l’uomo, riducendo la distanza tra i modelli in vivo, riprodotti in animali da laboratorio, e quelli in vitro.

Racconta la tua giornata tipo da ricercatore.
Adesso che sono incinta sto molto seduta alla scrivania a studiare e a elaborare i risultati. Prima le mie giornate erano divise tra il laboratorio, che mi assorbiva più del 90% del tempo, e l’ufficio, dove potevo confrontare i miei dati con quelli precedentemente ottenuti e con la letteratura.

Quando hai deciso di fare ricerca?
La prima volta che sono entrata in laboratorio ho capito quanto mi piacesse, e quanto ci fosse da imparare, quindi mentre mi laureavo l’ho frequentato assiduamente, poi ho trovato naturale proseguire con il concorso di dottorato.

Cosa ti appassiona di quello che studi?
Sapere che tutto ha un risvolto pratico, e che quello che produco può essere materiale importante per chi lavora nel mio stesso campo.

Cosa pensi prima di andare a dormire la sera?
Faccio un bilancio di come è andata la giornata, poi crollo!

E quando ti svegli al mattino?
Che giorno è? E da lì in poi vengo inghiottita da tutto quello che ho da fare...

Descrivi in due frasi la tua ricerca.
Il Papillomavirus è un organismo microscopico che causa problemi macroscopici. Non possiamo permetterglielo.

E in sette parole?
Approfondimento del ruolo di papillomavirus nell’oncogenesi.

Che risultati sogni di raggiungere con la tua ricerca?
Spero che i miei studi possano contribuire a capire meglio il ruolo dei papillomavirus nell’oncogenesi e a mettere a punto nuove strategie di controllo sia in campo veterinario che in quello umano.

Quale scoperta/invenzione pensi possa rivoluzionare il tuo ambito di ricerca nei prossimi cinque anni?
Riuscire a sviluppare una terapia meno invasiva di quelle attuali cambierebbe la vita a molte persone.

E nei prossimi cinquanta?
In un tempo così lungo spero che si possa parlare di questi tumori come malattie del passato.

Cosa ti piace di più del fare ricerca?
Che ci sono infinite possibilità di scoperte, e che tutte si dimostrano utili, anche quando non sembrano correlate o quando si pensa di avere fatto un buco nell’acqua.

Una cosa che hai imparato facendo ricerca.
Anche un non risultato è un risultato. E che ci vuole pazienza, molta.

Perché la ricerca è importante?
Poche, se non pochissime cose si scoprono per caso: chi cerca (qualcosa) trova...

Sei un ricercatore "da adottare". Cosa vorresti dire ai tuoi sostenitori?
Ho tanta passione, non vi deluderò!