Unibo Magazine

Nome
Filomena

Cognome
Anelli

Età
29 anni

Dottorato in
Dottore di Ricerca in Mente, Logica e Linguaggio, indirizzo di ricerca in Psicologia Cognitiva

Di cosa ti occupi?
Con il gruppo di ricerca di cui faccio parte, l'EmcoLab, ci occupiamo dello studio di processi cognitivi come l'attenzione, la memoria e il linguaggio. Alla base di molte delle nostre ricerche c’è una nuova teoria, secondo la quale mente e corpo non sono separati, ma si influenzano a vicenda. Questa è la cosiddetta teoria embodied, cioè basata sull'esperienza corporea e su come questa possa influenzare i processi cognitivi.

Racconta la tua giornata tipo da ricercatore.
Durante la giornata possono esserci momenti dedicati alle riunioni con i colleghi per aggiornarci sulle attività in corso e sui risultati ottenuti, e per programmare di conseguenza le nuove attività. Ci sono poi momenti dedicati alla ricerca bibliografica sui temi della ricerca in corso, altri di raccolta dei dati e poi di analisi statistica, e altri ancora di scrittura di articoli scientifici.

Quando hai deciso di fare ricerca?
Ho iniziato a pensarci durante gli ultimi anni dei miei studi universitari. Poi ho maturato questa scelta con la tesi, il tirocinio e subito dopo con l'inizio di un assegno di ricerca a cui è seguito il dottorato di ricerca.

Cosa ti appassiona di quello che studi?
La mente umana ovviamente, trovo sia qualcosa di assolutamente affascinante.

Cosa pensi prima di andare a dormire la sera?
Molto spesso ripenso a quanto fatto durante il giorno e agli impegni del giorno successivo.

E quando ti svegli al mattino?
Programmare la nuova giornata con l’aiuto di un cappuccino e di un po' di musica.

Descrivi in due frasi la tua ricerca.
L'obiettivo principale è lo studio della relazione tra i movimenti del corpo e i processi cognitivi. In particolare, come il modo in cui ci muoviamo, percepiamo la realtà che ci circonda e memorizziamo le nostre esperienze attraverso il corpo può influenzare, per esempio, i processi di calcolo come le addizioni e le sottrazioni.

E in cinque parole?
Processi cognitivi e processi motori.

Che risultati sogni di raggiungere con la tua ricerca?
Capire meglio la relazione tra mente e corpo, e sviluppare per esempio nuovi metodi di apprendimento in grado di dare maggiore valore al ruolo giocato dal nostro corpo.

Quale scoperta/invenzione pensi possa rivoluzionare il tuo ambito di ricerca nei prossimi cinque anni?
Potenzialmente davvero tante, ma secondo me sarebbe molto interessante riuscire a capire meglio alcuni meccanismi cognitivi alla base delle difficoltà di apprendimento. Questo permetterebbe di mettere a punto strumenti innovativi, per esempio integrati con le tecnologie e la realtà virtuale, per aiutare i bambini con deficit sensoriali, ritardo mentale o altri problemi nell'apprendimento scolastico e non solo, avvicinandoli al meglio al mondo e alle conoscenze come i bambini normodotati.

Cosa ti piace di più del fare ricerca?
Il potere dedicarmi a quello che mi appassiona e la continua possibilità di ampliare le mie conoscenze.

Una cosa che hai imparato facendo ricerca.
Che non c'è mai un punto di arrivo ma sempre un nuovo punto di partenza.

Perché la ricerca è importante?
La ricerca rappresenta allo stesso tempo la base del nostro passato e del nostro futuro. Fare ricerca è conoscenza, è sviluppo di ogni tipo di disciplina e quindi del nostro sapere.

Sei un ricercatore "da adottare". Cosa vorresti dire ai tuoi sostenitori?
Prima di tutto grazie per il vostro sostegno. Sono sicura che noi giovani ricercatori non vi deluderemo!