Nome
Alessandro
Cognome
Rombolà
Età
33
Laureato in
Scienze per l’Ambiente e il Territorio
Dottorato in
Scienze Ambientali: Tutela e Gestione delle Risorse Naturali
Di cosa ti occupi?
Mi occupo della valorizzazione delle biomasse a fini energetici e ambientali. In particolare, il gruppo di ricerca di cui faccio parte studia la produzione e la caratterizzazione chimica di biocombustibili e di materiali di interesse agronomico (biochar) da biomasse di varie tipologie, incluse le biomasse algali.
Racconta la tua giornata tipo da ricercatore.
Le mie giornate si dividono tra l’attività sperimentale di laboratorio, che assorbe la gran parte del tempo, e quella di studio vero e proprio, ossia di elaborazione e analisi dei risultati ottenuti e di confronto dei dati con quanto già presente in letteratura. La mia giornata tipo inizia in genere con la lettura delle mail. Mi dedico, quindi, alle ricerche bibliografiche, per poi passare in laboratorio. Quotidianamente mi confronto con il mio tutor e i colleghi, discutendo i risultati ottenuti, i problemi riscontrati e le possibili soluzioni, e programmando gli esperimenti. Talvolta, dedico ad alcune attività (lettura di qualche articolo, risposta alle mail ricevute) un po’ del mio tempo al di fuori dell’orario di lavoro.
Quando hai deciso di fare ricerca?
Ho iniziato a pensarci durante gli ultimi anni dei miei studi universitari, per poi maturare la decisione nel periodo di preparazione della tesi, quando ho avuto modo di iniziare a frequentare il laboratorio di Chimica Analitica. La curiosità e la voglia di approfondire hanno influito sicuramente sulla mia scelta di fare ricerca, ma un ruolo determinante è stato giocato senz’altro dalle persone incontrate durante i miei studi.
Cosa ti appassiona di quello che studi?
È un ambito di ricerca estremamente stimolante e ricco di sfide, il cui superamento potrà avere effetti davvero benefici sulla vita di tante persone.
Cosa pensi prima di andare a dormire la sera?
Prima di andare a dormire, dopo aver elencato mentalmente tutte le cose che non sono riuscito a fare, penso che, se non imparo a spegnere il computer a un orario "decente", dormirò sempre troppo poco per poter essere mentalmente lucido il giorno successivo.
E quando ti svegli al mattino?
Dopo aver superato le "notevoli difficoltà" del risveglio fisico e mentale, penso alla fortuna che ho nel potermi dedicare a quello che mi piace e che devo, quindi, cercare di dare il massimo. Poi inizio a programmare le mie attività giornaliere.
Descrivi in due frasi la tua ricerca.
Studio, produzione e caratterizzazione chimica di biocombustibili e biochar da biomasse di varia tipologia. In particolare, studio dello sfruttamento per fini energetici e ambientali di residui vegetali, scarti agro/alimentari e rifiuti organici da raccolta differenziata, che hanno un costo di smaltimento oltre che un notevole impatto ambientale.
E in cinque parole?
Valorizzazione biomasse a fini energetici e ambientali.
Che risultati sogni di raggiungere con la tua ricerca?
Mi piacerebbe riuscire a dare il mio contributo scientifico in materia di biocombustibili e prodotti che si ottengono dallo sfruttamento delle biomasse per fini energetici.
Quale scoperta/invenzione pensi possa rivoluzionare il tuo ambito di ricerca nei prossimi cinque anni?
La produzione di biocombustibili e biomateriali qualitativamente ed economicamente competitivi con i combustibili e i materiali ottenuti da fonti non rinnovabili.
E nei prossimi cinquanta?
Spero che l’economia verde vada man mano a sostituirsi in ambiti sempre più numerosi all’economia del petrolio, con conseguente riduzione delle emissioni dei gas serra, diversificazione delle fonti energetiche, nuove opportunità di lavoro e ridistribuzione delle ricchezze.
Cosa ti piace di più del fare ricerca?
Non riesco a selezionare un unico aspetto del fare ricerca come preferito. Sono infatti molteplici gli aspetti che prediligo: il dover mettersi sempre in gioco, lo studio costante, il trovarsi sempre di fronte a nuove sfide, il confronto con altri studiosi, la possibilità di dare un piccolo contributo all’approfondimento di alcuni temi e alla costruzione del futuro.
Una cosa che hai imparato facendo ricerca.
La ricerca è impegnativa e faticosa, talvolta non solo dal punto di vista intellettuale, ma la soddisfazione che dà una risposta, una soluzione a un problema cancella tutte le fatiche.
Perché la ricerca è importante?
La ricerca è l’unica strada per lo sviluppo economico, sociale e culturale di un Paese.
Sei un ricercatore "da adottare". Cosa vorresti dire ai tuoi sostenitori?
Molti giovani ricercatori italiani, per mancanza di fondi, sono stati e sono costretti a lasciare l’Italia o addirittura la ricerca. Aiutateci con un piccolo gesto a dare con le nostre ricerche un contributo al futuro del nostro Paese e dei nostri figli.