Un'occasione per incontrare il premio Nobel per la Medicina 2007, Mario Capecchi, insignito dall'Alma Mater della laurea ad honorem in Biotecnologie mediche nel 2007 e del Nettuno d'Oro dal Comune di Bologna (la cerimonia è prevista per il prossimo 23 maggio, ore 15, Palazzo d'Accursio), e scoprire il legame tra il genetista e la città di Portland (Oregon, USA), gemellata da otto anni con Bologna. L'appuntamento è per giovedì 24 maggio, alle 15,30, nella Sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio.
L'incontro, organizzato dalla Fondazione Europea per la Genetica in collaborazione con l'Università di Bologna e il Comune, è un tributo allo scienziato - noto per le tecniche di "gene targeting" messe a punto - che ha contribuito al successo della Scuola Europea di Medicina Genetica e alla formazione di tanti giovani ricercatori bolognesi.
Nato a Verona nel 1937, Capecchi ha sempre studiato e lavorato negli Stati Uniti, dove ha ricevuto nel corso della sua carriera i più importanti riconoscimenti scientifici. In occasione del suo ritorno in Italia, a Bologna, per ritirare la laurea conferitagli dall'Alma Mater, lo studioso aveva aperto il suo discorso ricordando la tradizione scientifica del suo Paese d'origine: "È un grande onore per me ricevere questa laurea honoris causa in Biotecnologie Mediche dell’Università di Bologna non solo perché la tradizione storica dell’Università di Bologna non ha pari, ma anche perché nel corso della storia l’Università di Bologna è stata un centro fondamentale di studi medici e biologici, tradizione che continua ancora oggi".
Grazie al lavoro sul "gene targeting", Mario Capecchi è diventato in breve tempo uno dei nomi più importanti per lo sviluppo di tecnologie dedicate alle modifiche genetiche nelle cavie di laboratorio, ma non solo. Il "gene targeting", infatti, trova anche diverse applicazioni nella medicina clinica: attraverso esso si può ricostruire in animali di laboratorio qualsiasi modello di malattia genetica umana e studiarne quindi l'evoluzione, valutando gli effetti di cure e terapie sperimentali.