Attendendo l'ascensore potrà capitare insolitamente di leggere le parole del Priore di Bose Enzo Bianchi dedicate a responsabilità. Oppure quelle di Flavia Franzoni che parlano di convivenza. O ancora quelle dedicate alla parola solidarietà, magari aspettando l'autobus nelle pensiline. O quelle di Gregorio Arena dell'Università di Trento dedicate a cittadinanza o quelle di Daniele Donati che parlano del valore della trasparenza. Magari nel corridoio di una Facoltà. Per finire, le parole dello psicoterapeuta Piero Ferrucci dedicate alla gentilezza mentre siamo in fila in un ufficio pubblico o in una scuola e quelle di Stefano Zamagni sul tema della solidarietà. Sono le Parole civili pubblicate su sei piccole locandine che sono affisse in tutta la città, in totale 12.000. L'anno scorso erano state le Poesie del rispetto scritte da Roberto Roversi e da altri poeti.
Ad affiggerle sono stati soprattutto i ragazzi e le ragazze delle scuole, che in questo modo hanno testimoniato il loro impegno per una Bologna che voglia più bene alle persone e agli spazi pubblici. Lo scopo dell'iniziativa è infatti far riflettere sull'importanza del senso civico, soprattutto in un momento di crisi economica.
Le Parole civili sono nate da un'idea del Centro Antartide, proposta con il patrocinio dell’Università di Bologna e che si è realizzata soprattutto grazie alla Fondazione del Monte, a Coop Adriatica e Manutencoop. L’iniziativa è parte del progetto La città civile.