Si apre domani, martedì 5 giugno, la seconda edizione del progetto "Dia-logo": un calendario di incontri letterari che, a partire dalle letterature straniere, avviano un confronto dialettico con i cittadini residenti, stranieri e non. A promuoverlo è la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Alma Mater, con il patrocinio del Comune di Bologna. L'organizzazione è a cura di Articolture, in collaborazione con il Centro Interculturale Zonarelli.
I quattro incontri in programma - il 5, 7, 8 e 10 giugno - sono strutturati per area geografica e sono pensati con una struttura narrativa ad hoc approntata grazie alla collaborazione dell’attore e regista Alessandro Tampieri. A collegarli è il temai: il "gioco di specchi" attraverso opere letterarie di autori stranieri che parlano dell’Italia, o italiani che parlano dei paesi d’origine delle comunità coinvolte.
Un progetto culturale e insieme di integrazione sociale dal basso, di avvicinamento reciproco a partire dalla letteratura: momenti di svago e socialità rigorosamente gratuiti e aperti a tutti, con un preciso intento relazionale e didattico al contempo. Secondo le stesse logiche di coinvolgimento e partecipazione, per ogni incontro è stato individuato un luogo di svolgimento atipico, rigorosamente pubblico e gratuito, nei quartieri a maggior presenza straniera.
Così l’incontro con il Giappone (martedì 5, ore 18, cortile di Palazzo d'Accursio) riflette sui luoghi comuni che uniscono Bologna e Tokyo attraverso il linguaggio dei fumetti; il Sud America (giovedì 7, ore 18, piazza San Domenico), che vede cultura ispanica e brasiliana a confronto, riflette sui mutamenti della lingua e del linguaggio tra passato e presente; il subcontinente indiano (venerdì 8, ore 18,30, giardino Parker Lennon) trova in Michael Ondaatje, autore de "Il paziente inglese", la triangolazione per parlare di India, Sri-Lanka e Italia. Si chiude domenica 10 (ore 16, giardino di via del Piombo, Biblioteca Italiana delle Donne) con le culture est europee, dalla Russia all’Ucraina alla Polonia, con un confronto vivo sul ruolo e il punto di vista delle donne, sia nei loro paesi di origine che come migranti.