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Nel pomeriggio di ieri, il rettore Ivano Dionigi e il prorettore per le relazioni internazionali Carla Salvaterra hanno incontrato in Rettorato Khaoula Rachidi, studentessa dell'Università della Manouba, Tunisia, balzata agli onori della cronaca lo scorso marzo per aver contrastato sul tetto del proprio ateneo un collega, impedendogli di issare la bandiera salafita al posto di quella nazionale tunisina. Kahoula ha ottenuto per questo suo gesto il riconoscimento del presidente della repubblica provvisorio Moncef Marzouki.

Insieme a Khaoula Rachidi c'era Emna Jeblawi, ricercatrice all'Università della Manouba, docente presso la Tunisian School of Politics e collaboratrice della Fondazione per le Scienze Religiose "Giovanni XXIII", che ha promosso l'incontro. Per la Fondazione per le Scienze Religiose c'erano anche Francesca Cadeddu e Silvia Cristofori.