Unibo Magazine
Hanno scelto Obelix, il compagno decisamente sovrappeso di Asterix, per dar nome ad un progetto dedicato agli adolescenti obesi. Un programma di attività di socializzazione e creatività che si propone di sviluppare il percorso avviato con il day hospital diagnostico e terapeutico. Comune di Bologna e quartiere San Vitale, infatti, sono scesi in campo, a fianco del Policlinico S.Orsola, per avviare un progetto sperimentale, nato anche grazie al contributo della Fondazione Carisbo.

Dall’8 di gennaio 9 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 14 anni passano un pomeriggio a settimana, il martedì, con operatori ed educatori nei laboratori didattici del Villaggio del Fanciullo. Dal momento del pasto all’attività fisica, passando per i laboratori: quello teatrale appena avviato e quello multimediale, che prenderà il suo posto in primavera.

"Se le cause dell’obesità sono complesse e articolate, complessa e articolata deve essere la nostra risposta" – spiega Franco D’Alberton, psicologo dell’Unità pediatrica del S.Orsola. "Per questo, anche per aumentare l’autostima del ragazzi e aiutarli a "vivere" meglio con il proprio corpo una delle iniziative che abbiamo posto in essere è stato un laboratorio teatrale" – prosegue Gianni Giaramita, della cooperativa del Villaggio del Fanciullo.

I risultati? "Al momento decisamente soddisfacenti", risponde il professor Alessandro Cicognani, del reparto di pediatria del S.Orsola.

Un problema esplosivo quello dell’obesità, ha spiegato poi il professore, che ha una crescita esponenziale non solo negli Stati Uniti, dove oggi il 25-30% della popolazione ne è affetto, ma anche da noi. A Bologna, per esempio, il 22% dei bambini in età scolare è sovrappeso. "Nella fascia dai 6-14 anni, si è passati da una prevalenza di soprappeso/obestità (eccesso ponderale > 20% del peso ideale) del 6,1% nell’anno scolastico 1975-76 ad una del 13,5% nel 1988-89, fino a giungere, nel 1997-98 al 19,4% e al 22,1% oggi".

L’attenzione al trattamento dell’obesità infantile grave (di chi cioè ha un peso pari a circa una volta e mezzo quello che dovrebbe essere) ha fatto nascere un day hospital. Qui l’approccio terapeutico prevede per la diagnosi e la cura l’intervento di una equipe di medici e professionisti tra cui, psicologi, dietisti (il gruppo è coordinato dal dottor Balsamo e vi partecipano Gennari, Giovannini, D’Alberton, Bisacchi, Gaddoni, Borgatti, Soverini).

Ma la cura di una patologia come l’obesità che ha molto a che fare con le abitudini alimentari e lo stile di vita, non può e non deve limitarsi all’ospedale. Deve coinvolgere le famiglie e la società intera. Ecco perché il progetto Obelix, che si aggiunge al day hospital, fa amplificare i risultati positivi. "In poco più di un mese – precisa Cicognani - il 60 % ha migliorato il proprio rapporto con il peso e il 17% è rimasto stabile".

E il progetto è un esempio di come una buona assistenza non si fa solo in ospedale, ma anche con il coinvolgimento del territorio, e di come un progetto come questo possa coinvolgere il policlinico nei suoi diversi aspetti: cura sì, ma anche ricerca.