Unibo Magazine

Mercoledì scorso, era il 27 giugno, mentre stava realizzando delle riprese dall'alto del Battistero degli Ariani, a Ravenna, una troupe del Centro di risorse per la ricerca multimediale (CRR MM) dell'Alma Mater ha scoperto sul tetto del battistero una croce di bronzo che si pensava fosse stata trafugata anni fa. Si tratta di una croce risalente probabilmente al XIX secolo, testimonianza della cristianizzazione del battistero, in origine dedicato al culto ariano della popolazione gota. Una scoperta preziosa che restituisce al monumento la fisionomia più nota, se non quella originaria, e che conferma l’importanza e la significatività delle ricerche svolte nell’ambito dei beni culturali.

Il recupero del battistero ravennate si inserisce infatti in un progetto di riqualificazione dedicato alla piazzetta degli Ariani, complesso monumentale composto da Battistero degli Ariani, Chiesa dello Spirito Santo e Muro di Droctulf, duca longobardo passato dalla parte dell’impero bizantino e diventato cittadino benemerito. Dopo il restauro della Chiesa dello Spirito Santo a opera della Soprintendenza ravennate, la piazzetta è diventata oggetto di una ricerca applicata da parte di un gruppo del Centro interdipartimentale di ricerca (CIRI) Edilizia e Costruzioni dell'Alma Mater. Ne fanno parte Giuseppe Garzia, Alessandro Iannucci e Mariangela Vandini del Dipartimento di Storie e metodi per la conservazione dei beni culturali, gli assegnisti di ricerca CIRI Elena Baldi, Matteo Zaccarini e Marco Orlandi e i docenti del Corso di Ingegneria Edile Luca Cipriani e Massimo Ballabeni.

Il progetto, cofinanziato anche da Fondazione Flaminia e dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna, prevede la realizzazione di un piano di fattibilità per la riqualificazione complessiva dei monumenti, la quantificazione dei tempi e dei costi per interventi di tipo conservativo e lo sviluppo di un piano complessivo di comunicazione mediante tecnologie multimediali e supporti audiovisivi. In accordo con la Soprintendenza, il Comune e l’Università, si ipotizza di realizzare una piena fruizione del Battistero degli Ariani, consentendo ai visitatori di osservare il monumento - ora aperto solo sul fronte - nella sua circolarità.

E sono già arrivati i primi risultati concreti: oggi il muro della casa di Droctulf (noto anche come "muro di Drogdone") non è più zona di parcheggio, come fino a pochi mesi fa. La piazzetta è stata pienamente reintegrata come spazio pubblico e i turisti e i cittadini possono nuovamente fruire dei suoi importanti monumenti. Si tratta di una significativa conferma di un’idea di fondo del progetto: i monumenti vivono e si conservano quando sono in qualche modo utilizzati, vale a dire quando diventa parte di un sistema complessivo di fruizione.

Nell’ambito della produzione di un documentario sulla piazzetta - che ha portato al ritrovamento della croce del battistero -, sabato scoro, 30 giugno, l’attore Ivano Marescotti ha girato alcune scene dentro il Battistero degli Ariani e davanti al muro di Dorctulf, recitando tra l’altro alcuni brani di un racconto di Borges in cui è ricordata e narrata la singolare vicenda del duca longobardo.