Si chiama "Il futuro ricordato. Impegno etico e progettualità educativa" la due giorni in programma domani e venerdì (15 e 16 novembre) tra la Sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio e il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Alma Mater (via Zamboni, 32). L'evento è realizzato in momoria di Giovanni Maria Bertin, a cui lo stesso Dipartimento di Scienze dell'Educazione è intitolato.
Quali possibili scenari per l'esperienza educativa nel tempo della crisi globale? Quali possibili direzioni di impegno etico e educativo per affrontare la complessità di questo momento storico? Riprendere il pensiero di Giovanni Maria Bertin (a cento anni dalla nascita e a dieci dalla scomparsa), vuol dire affrontare questi interrogativi attraverso i paradigmi di una prospettiva - il problematicismo pedagogico - che ha sempre considerato eticamente prioritario il farsi carico e il dialogare criticamente con le istanze e le tensioni espresse dalla società civile.
Orizzonte del possibile, impegno e progettualità esistenziale, tensione alla differenza, coraggio dell’utopia: sono alcune delle categorie fondamentali da cui partire per delineare lo spazio di una riflessività pedagogica che vincoli alla promozione di democrazia e libertà per tutti i soggetti sociali, anche per quelli che in questo momento sono confinati, dal predominio del potere economico, in condizioni di scarto e marginalità.
Partendo dall’analisi del contesto storico e culturale degli ultimi decenni fino ad arrivare ai giorni nostri, il convegno si propone di offrire sollecitazioni a reagire ad un clima oppressivo e demotivante per l’impegno progettuale; a resistere all’indifferenza reciproca e agli individualismi; a promuovere solidarietà e coesione sociale, accogliendo le differenze e "osando" l’utopia.