Unibo Magazine
Che musica e diritto abbiano qualcosa in comune è già un dato di curiosità: che possano poi costituire l’oggetto di una dissertazione di laurea è quasi una notizia. Eppure le leggi della Chiesa si chiamano canoni, esattamente come canoni vengono definite le regole che devono essere rispettate da chi compone musica.

Tra il sacro e l’arte dell’armonia vi sono dunque, proprio nel segno del diritto, molte più cose in comune di quanto non sia lecito sospettare. Ed il luogo dove le due cose addirittura si compenetrano è la liturgia, nella quale parole e note trovano un loro equilibrio di senso regolamentato dal diritto canonico, disciplina attorno alla quale nasce, insieme allo studio del diritto romano, l’Università di Bologna: la prima per fondazione, quasi un millennio fa.

Per discutere questa tesi in un luogo adeguato, ovvero con  la possibilità di usufruire di due elementi indispensabili, normalmente mancanti in un’aula di universitaria, e cioè di un organo e di una acustica efficace, mercoledi 4 luglio la Facoltà di Giurisprudenza ha organizzato, in via del tutto eccezionale, una sessione di esami di laurea presso la Cattedrale di San Pietro.

Per chi conosce la storia dell’Università di Bologna, ciò non costituisce certo una novità: è noto, infatti, che fin dal secolo XII ci fossero docenti che si riunivano, per insignire i dottori dei gradi accademici, proprio presso la cattedrale di San Pietro, allo scopo di dare alla cerimonia maggiore solennità e un aspetto quasi sacrale, adottando liturgie che a tutt’oggi vengono reinterpretate nelle cerimonie di conferimento delle lauree honoris causa più rilevanti che l’Alma Mater attribuisce.