Con la fine di febbraio si è concluso nel Campus di Ravenna il primo semestre del primo anno di vita del Master Erasmus Mundus WACOMA (Water and Coastal Management), curriculum internazionale della laurea magistrale in Analisi e Gestione dell’Ambiente. Gli studenti si sono ora trasferiti a Cadice per seguire le lezioni del secondo semestre. Il Programma è condotto da un Consorzio di diverse Università partner: l’Università di Cadice (Spagna) coordinatore, l’Università dell’Algarve (Portogallo), l’Università Idrometereologica di Stato a San Pietroburgo (Russia) e l’Università di Bologna. Partecipano come Partner associati numerosi enti (UNESCO, ministeri dell’ambiente), università, centri di ricerca e organizzazioni pubbliche e private, che hanno sede in paesi di tutto il mondo tra cui Cina, India, Canada, Germania, Francia, e presso cui gli studenti andranno per la tesi.
"L’internazionalità del progetto - sottolinea la prof.ssa Fabbri coordinatorice istituzionale di WACOMA - è importante perché rappresenta un motivo di arricchimento sia per gli studenti che per i docenti del nostro insediamento a Ravenna". Il Master, finanziato dall'Unione Europea, proseguirà per altri cinque anni. Nell’anno accademico 2012-2013 gli studenti che hanno ottenuto la borsa di studio UE e frequentato il primo semestre sono dodici, in arrivo da Cina, Kenya, Brasile, Etiopia, Russia, Armenia, Tunisia, Turchia, Albania, Spagna, e Germania, tutti spinti dall’interesse a diventare manager o esperti di Gestione Integrata delle Acque Interne e Costiere.
"Il motivo per cui abbiamo partecipato al Consorzio - spiega la Prof.ssa Fabbri - è stato anche quello mettere a disposizione dei giovani le conoscenze e specializzazioni interdisciplinari sugli ambienti acquatici, ed in particolare marini, dei docenti della Scuola di Scienze a Ravenna". Il percorso dopo il Master può continuare con il Dottorato Erasmus Mundus MACOMA (Marine and Coastal Management) coordinato dalla stesso Consorzio, nell’ambito del quale stanno svolgendo la tesi a Ravenna cinque studenti, da Croazia, Kenya, Russia, Malta e Italia. "Inoltre - continua la Prof.ssa - dalle esperienze fatte all’interno del Consorzio, sono scaturite ulteriori idee concretizzate da colleghi chimici con l’apertura del Erasmus Mundus Master CHIR, indirizzato a temi ambientali pur specializzati in ambito chimico".