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L’Europa all’Alma Mater

C’erano il Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, il Vice Presidente del Parlamento Europeo, Renzo Imbeni, il Presidente della Repubblica Slovacca,  Rudolf Schuster, sabato pomeriggio ad inaugurare, assieme al Rettore dell’Università di Bologna, Pier Ugo Calzolari,  la mostra Alexander Dubcek, l’Italia, l’Europa.
Mostra Dubcek Quindici anni dopo la laurea honoris causa che l’Alma Mater volle consegnare  all’artefice della primavera di Praga. «Proprio nel 1988 Dubcek si era affidato ad un’università per riaffacciarsi al mondo e alla storia», ha ricordato il Rettore. La mostra vuole soprattutto riproporre Dubcek come simbolo della vocazione europea dei paesi che occupano la parte centrale del nostro continente.

E l’omaggio all’Europa, di cui la sua Slovacchia, assieme ad altri nove paesi, entrerà a far parte dal 1 maggio 2004, ha permeato la cerimonia per l’apertura ufficiale dell’anno accademico 2003-2004, il 916° dalla fondazione. Dal richiamo del Rettore al grado di internazionalizzazione dell’Alma Mater «che è il più elevato d’Italia», alla prolusione del Professor Paolo Pombeni sul Costituzionalismo europeo prima della Costituzione europea, all’intervento del Consigliere della Banca Centrale Europea Tommaso Padoa Schioppa.

Molti i temi affrontati dal Rettore nella sua relazione inaugurale. Innanzi tutto i risultati conseguiti dal sistema universitario nazionale che seppure «negletto e inapprezzato»  costituisce il corpo centrale (65%) della ricerca nazionale,  mentre «l’occupabilità dei laureati è costantemente e significativamente migliorata dal 1997 a quest’oggi». Poi le immatricolazioni che per l’Ateneo bolognese registrano quest’anno un più 12%. Merito della riforma della didattica, dell’offerta dell’Ateneo, dell’internazionalizzazione (tra il 2001 e il 2002 gli studenti stranieri iscritti sono aumentati del 29%). E ancora la ricerca scientifica che nonostante la chirurgia adoperata sul bilancio ha fondi in più per 1 M di euro. Poi il decentramento in Romagna, i servizi a partire  dalla rete che collega oggi 70.000 macchine al portale con oltre 3 milioni di pagine viste al mese, al sistema bibliotecario con più di 2 milioni di libri catalogati e il sistema d’Ateneo (CIB) con 64 milioni di contatti nell’anno appena concluso.

E l’ampia relazione non ha tralasciato niente e nessuno: docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti. A questi ultimi il Rettore è ritornato in conclusione per sottolineare gli sforzi che l’Università sta compiendo («Ma quanta fatica e che solitudine!») per rispondere alla loro domanda di cultura, alla loro necessità di comunicazione.