16 Settembre 2004
Il Pci in Emilia-Romagna
Autore:
Alberto De Bernardi, Alberto Preti e Fiorenza Tarozzi (a cura di)
Editore:
CLUEB
Prezzo:
14 euro
Sette saggi per esplorare, da diverse prospettive, l'impatto del Pci sullo sviluppo identitario, sociale e politico dell'Emilia-Romagna.
Un terzo degli iscritti al Partito Comunista Italiano negli anni '30 e il 20% dei tesserati nel 1945, risiedevano in Emilia-Romagna. Bastano questi pochi dati per comprendere il ruolo fondamentale che il Pci ha svolto nello sviluppo sociale e politico in quella regione che, non a torto, è stata definita "rossa".
"Quanto ha inciso il radicamento del Pci nei tratti caratterizzanti la società civile di questa regione, ossia i modi e le forme dell'azione politica e della vita economica, della comunicazione, dell'agire collettivo, delle relazioni interpersonali, dell'elaborazione e della circolazione delle idee?" Questa domanda, che pone nell'introduzione Alberto Preti, uno dei curatori assieme a Alberto De Bernardi e Fiorenza Tarozzi, è la chiave di volta, il filo conduttore che congiunge i sette saggi di cui si compone il volume "Il Pci in Emilia-Romagna".
Si inizia con il contributo di Lorenzo Bertucelli, che analizza il contributo del Partito Comunista nella costruzione di una solida identità regionale, a partire dall'analisi del Pci modenese, da sempre una sorta di cartina di tornasole per le vicende politiche dell'Emilia-Romagna.
Il volume, poi, prosegue con il saggio di Giuliana Bertagnoni, incentrato sul fondamentale ruolo della componente femminile nel Pci e con l'analisi, curata da Siriana Soprani, dello stato di conservazione degli archivi storici del Partito Comunista Italiano in regione.
Il contributo di Sandro Bellassai, invece, è incentrato sui cambiamenti che l'avvento del "boom economico" in Italia produce nella cultura di massa del paese e sulla relativa necessità per il Pci di modificare la propria strategia culturale nei confronti della popolazione.
Mirco Dondi, nel suo saggio, affronta l'analisi del fenomeno che probabilmente rappresenta in modo più evidente il radicamento del Partito Comunista in Emilia-Romagna: le festa dell'Unità.
A conclusione del volume si trova, poi, il contributo di Andrea Baravelli, che propone un'analisi della propaganda murale del Partito nel cruciale periodo 1946-1958, corredata da una serie di riproduzioni a colori dei più significativi manifesti prodotti dal Pci nell'epoca in esame.
Un libro, in conclusione, che da diverse prospettive analizza l'impatto del Partito Comunista Italiano nella crescita identitaria e sociale dell'Emilia-Romagna a partire dalla ricostruzione post-bellica, fino agli anni del miracolo economico.