Autore: Graziella Tonfoni
Editore: Pitagora Editrice
Prezzo: 15 euro
Cosa rappresentano I diari della creatività scientifica e letteraria? Un curriculum vitae? Non solo. Una biografia? Sicuramente non tradizionale. A meno che per tradizione non si consideri quella letteratura computazionale basata sui quanta linguistici che l’autrice, Graziella Tonfoni, ha sostanziato in modo pionieristico nella sua multiforme carriera di scienziata del linguaggio, scrittrice e docente. Un discorso sperimentale che la Tonfoni ha sempre percorso in inglese ma che con i Diari è approdato all’italiano, inaugurando uno stile di cui nella prefazione o "preraffigurazione", l’autrice sottolinea il carattere "post": "Se – scrive Tonfoni – chi intende leggere questo libro, si chiede fin dalle sue prime righe in quale stile, o meglio, in quali stili è pensato e scritto, allora l’autrice risponde che è concepito internamente e interamente in stile post moderno, post Chomskiano e post Minskiano, post Gaudiano e post Gaddiano, post Calviniano, ed anche, in un certo senso, post Calvinista, poiché senz’altro appartenente all’era post internet e post web e quindi, conseguentemente, anche post Borgesiano".
La traiettoria biografica tracciata dall’autrice rappresenta anche l’affresco di un’intera epoca del pensiero linguistico computazionale. "Mi sono trovata – afferma l’autrice - a essere partecipe diretta di processi e percorsi fondamentali nella storia del pensiero informatico, nonché personalmente coinvolta da ormai venticinque anni, e attiva nella gestione politica della scienza dell’informazione, includendo tutto quanto venivo io stessa costruendo e giorno per giorno sperimentando prima e applicando poi".
A livello di indice questo meandro di percorsi di lettura e di storie biografiche e informatiche, è suddiviso in tre capitoli. Il primo "curriculum vitae" presenta un racconto commentato dei momenti caldi della vita personale, dell’attività didattica e della ricerca scientifica di Tonfoni. Il secondo "bibliografia e oltre" si concentra sul racconto degli articoli specialistici. Mentre il terzo "assaggi finali" esplora la restante bibliografia.
Se a questo punto ci fossero ancora dubbi sulla natura de I diari della creatività scientifica e letteraria (1980-2005), ci si può affidare di nuovo alle parole dell’autrice che inaugura così la postfazione che conclude l’opera: "Proprio sulla base dei contenuti, strettamente collegati a un contenitore che per gli schiacciamenti spaziali e i richiami temporali richiama le ardite ma ben solide configurazioni architettoniche del Borromini, possiamo sicuramente affermare che si tratta di un particolare romanzo storico, conformato come una serie di frammenti di vero e proprio diario emozionale di una vita scientifica, letterariamente deframmentato e frattalmente riconfigurabile".