2 Giugno 2005
Abitare le istituzioni
Autore:
Pina Lalli
Editore:
Giunti
Prezzo:
12 euro
"I giovani e l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna dialogano. Riflessioni di Pina Lalli" è il sottotitolo di un volume che ha il suo cuore in analisi di casi di democrazia partecipata.
Tre progetti di comunicazione rivolti ai giovani, tre esperienze coraggiose che favoriscono la diffusione della cittadinanza Europea e un rapporto di maggiore partecipazione e conoscenza reciproca fra nuove generazioni e istituzioni. In "Abitare le istituzioni" l’ultimo volume della prof.ssa Pina Lalli (Giunti Editore) sono protagoniste alcune delle attività più innovative realizzate dalla Direzione Generale dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e aventi come obiettivi principali la promozione dell’integrazione Europea e l’ampliamento degli orizzonti di comunicazione fra e con i giovani. Grazie a strumenti quali tirocini, concorsi creativi, collaborazione con le scuole, Lalli, Presidente del corso di laurea specialistica in Scienze della Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, fa riferimento a forme di democrazia partecipata e di comunicazione tra pari soprattutto su un tema importante come L’Europa. Casi tangibili in cui sono state realizzate logiche di flusso, partecipative e orchestrali: in tutti i casi proposti appare centrale come gli interlocutori cerchino di costruire uno spazio condiviso attraverso un’orchestrazione che – pur non escludendo la presenza di uno spartito (il piano di comunicazione) e di un direttore d’orchestra (l’istituzione) – garantisce comunque l’ascolto e la presenza attiva delle varie componenti coinvolte.
Ma se l’analisi empirica di esperienze concrete costituisce il cuore del volume, le ripercussioni sul piano teorico non sono meno evidenti. Coniugando le considerazioni sorte dalle esperienze descritte con la consapevolezza che per un’istituzione pubblica la funzione di ascolto è fondamentale, viene proposta una descrizione del comunicatore istituzionale come gatekeeper capace di ridurre le disuguaglianze nelle opportunità di accesso alle informazioni e in grado di favorire le possibilità con cui le persone visualizzano nuove prospettive. Tutto ciò con la consapevolezza che tutti i soggetti coinvolti ricoprono il ruolo di comunicatore e che i cambiamenti effettivi dipendono soltanto da loro e dalle condizioni del loro agire effettivo.
Da questo punto di vista "esporsi alle ingenuità, alle vivaci competenze, agli slanci dilettanti dei giovani implica anzitutto ascoltarli", per riconoscerne il pieno diritto di farsi portavoce di una comunicazione peer-to-peer. Rintracciando al contempo l’esigenza sia di collocare le nuove generazioni in una fase di socializzazione rispetto alla quale le istituzioni assumono compiti importanti di orientamento e insegnamento, sia di trattare i giovani come soggetti a pieno titolo, testimoni e attori partecipi del processo di costruzione della propria identità sociale.