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Con le radici per volare parte la festa della storia

Venerdì 6 e sabato 7 maggio si riuniranno i parlamenti degli studenti eletti dai ragazzi delle scuole bolognesi per dibattere pubblicamente i progetti di ricerca storici avviati lo scorso maggio. Sarà il primo atto dell’edizione 2005 della festa della storia.
Logo della festa della storia Il 24 maggio 2004 ci fu la cerimonia di investitura ufficiale: insegnanti e scolaresche furono solennemente nominati responsabili di progetti di ricerca riguardanti i grandi temi della storia, dall’economia alle imprese dei personaggi di primo piano. Ora, a circa un anno di distanza, per tutte quelle ricerche è tempo di un’altra solenne cerimonia: la presentazione in pubblico. Il 6 maggio alle ore 9.30 presso la Sala del Consiglio Comunale in Piazza Maggiore si riunirà il parlamento degli studenti eletti per illustrare gli studi compiuti dalle scuole materne, elementari e medie. Il giorno successivo sempre alle 9.30 ma nella Sala del Consiglio Provinciale di via Zamboni 13 sarà invece la volta del parlamento rappresentativo delle scuole superiori. L’iniziativa si chiama "Le radici per volare", "perché – spiega il suo fautore, prof. Rolando Dondarini – crediamo che gli studenti, studiando la storia, si esprimano su di essa, ma anche sul presente e sul futuro".

Le radici per volare sarà il primo atto della seconda edizione della festa della storia: un ciclo di convegni, conferenze e spettacoli rivolti al grande pubblico che si concentreranno per le vie della città nella settimana dal 16 al 22 ottobre. Ci saranno percorsi tematici nella storia del cibo, della moda, dello sport, della musica e delle grandi rotte commerciali; e ci sarà anche un’intervista esclusiva a Jacques Le Goff per riflettere sul tramonto del Medioevo: "Abbiamo messo le basi per trasformare Bologna nella capitale della storia", riassume il prof. Dondarini.

L’iniziativa si avvale di una rete di supporto ampia: vi collaborano, solo per citare alcuni nomi, università, comune, provincia, regione e accademia di belle arti. Notevole poi il contributo dell’associazione Bolognamondo che ha curato una nuova edizione (la terza) della storia di Bologna e sta compilando, in collaborazione con la biblioteca di sala borsa, la cronologia del ‘900.

La kermesse cittadina si concluderà anche quest’anno con il Passamano di San Luca, la rievocazione della lunga catena umana che nel 1677 permise di portare sul Colle della Guardia il materiale per la costruzione del più lungo portico cittadino. Un finale da tradizione per un evento che in questi giorni ospita eccezionalmente anche un gruppo di monaci tibetani del monastero di Gaden Jangtsee (India) presenti a Bologna per parlare del loro paese, della sua storia, di diritti umani, di pace e di cultura. I religiosi orientali saranno protagonisti di conferenze e cene tipiche fino al 15 maggio e inoltre, già da ieri sera, sotto il voltone del podestà a palazzo Re Enzo, è iniziata la preparazione di un mandala della pace, la composizione geometrica floreale che verrà smantellata come vuole il rituale al termine dei festeggiamenti.

Informazioni dettagliate sull’iniziativa e sui suoi singoli appuntamenti sono online a:
www.festadellastoria.it