14 Aprile 2005
Pagina personale di Bruno Riccò
Autore: Bruno Riccò
Editore: Pendragon
Prezzo: 14 euro
Pubblicata da Pendragon il nuovo romanzo di Bruno Riccò, un thriller costruito lunghe le vie nascoste di crimini ad alto contenuto tecnologico.
Una rovinosa caduta dalle scale, un cavo elettrico tirato distrattamente, una curva presa solo un poco troppo larga: nient’altro che tragici incidenti, o c’è qualcosa di più? Il confine è sfumato, perché il protagonista di Crimeless (edizioni Pendragon 2005) è Alex , un ex dirigente informatico, ex tossicodipendente, che opera sul sottile confine che separa la fatalità dall’omicidio. E’ un matematico e da buon matematico gioca con le probabilità, facendo sì che il possibile diventi inevitabile e l’inevitabile risulti mortale.
Anche il miglior calcolatore, però, si trova di fronte all’evento imponderabile. E Alex non sfugge a questa regola imbattendosi in qualcuno che decide di sfidarlo proprio sul suo stesso terreno, intrappolandolo in una rete di pericoli e sospetti che si fa gradualmente più stringente e soffocante. Così colui che aveva fatto dell’anonimato la sua forza si trova combattere un nemico altrettanto invisibile e a fronteggiare i fantasmi del suo passato e i tormenti sentimentali del presente, originati da una donna fatale, bionda e di nero vestita come vuole la tradizione.
Lo sfondo della storia è marcatamente fantascientifico, in continuità con la formazione scientifica dell’autore, un ingegnere prestato alla letteratura: Bruno Riccò, già protagonista di un excursus letterario con Oggetto di Prova (Città Ideale, 2003), è infatti docente di elettronica all’Università di Bologna e redattore di più di trecento articoli su riviste di settore.
Fantascienza, certo, ma per gli amanti del genere non manca qualche occhiata nostalgica ai pulp degli anni ’30: lo si vede soprattutto nell’asciuttezza della scrittura che procede scorrevole e lineare, accompagnando una trama limpida. Almeno sino al finale, che, come per ogni giallo che si rispetti, non può essere svelato.
Anche il miglior calcolatore, però, si trova di fronte all’evento imponderabile. E Alex non sfugge a questa regola imbattendosi in qualcuno che decide di sfidarlo proprio sul suo stesso terreno, intrappolandolo in una rete di pericoli e sospetti che si fa gradualmente più stringente e soffocante. Così colui che aveva fatto dell’anonimato la sua forza si trova combattere un nemico altrettanto invisibile e a fronteggiare i fantasmi del suo passato e i tormenti sentimentali del presente, originati da una donna fatale, bionda e di nero vestita come vuole la tradizione.
Lo sfondo della storia è marcatamente fantascientifico, in continuità con la formazione scientifica dell’autore, un ingegnere prestato alla letteratura: Bruno Riccò, già protagonista di un excursus letterario con Oggetto di Prova (Città Ideale, 2003), è infatti docente di elettronica all’Università di Bologna e redattore di più di trecento articoli su riviste di settore.
Fantascienza, certo, ma per gli amanti del genere non manca qualche occhiata nostalgica ai pulp degli anni ’30: lo si vede soprattutto nell’asciuttezza della scrittura che procede scorrevole e lineare, accompagnando una trama limpida. Almeno sino al finale, che, come per ogni giallo che si rispetti, non può essere svelato.
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