Editore: Pendagron
Prezzo: 14 euro
Nel maggio del 1798 P.L, tenente dell’artiglieria dell’armata napoleonica, arriva in Italia per mettersi agli ordini del Generale Eblé, ma al bivio per Marengo, dove è in corso una grande battaglia, P.L imboccherà la strada per Firenze. Nella fiorentina Biblioteca Laurenziana lo attende il Codice Laurenziano, composto da Longo Sofista nel XIII secolo, che il tenente ansiosamente attende di tradurre. Ma qualcosa non va per il verso giusto: una macchia d’inchiostro coprirà le parole del manoscritto e costringerà Courier a una rocambolesca fuga che lo porterà a infilarsi nella disgraziata storia d’amore con Doralice. Cavalli parlanti, briganti e contadini non agevoleranno le peripezie del tenente.
E’ questo l’intreccio alla base de La macchia d’inchiostro, la commedia di Roberto Roversi che contamina una molteplicità di avventure con dialoghi coloriti espressi in una forma dialettale, con influssi padani, emiliani o lombardi. Le vicende del protagonista P.L. trovano riscontro nella vita dell’ufficiale napoleonico Paul-Louis Courier de Méré, ellenista e scrittore francese a cavallo tra Sette e Ottocento. La commedia di Roversi è, infatti, basata sulla vita dell’ufficiale e in particolare sulle vicissitudini che girarono intorno all’incidente della macchia d’inchiostro che tanta risonanza ebbe in tutta Europa.
Il testo, edito da Pendagron, è curato da Arnaldo Picchi il quale guida il lettore nella comprensione della commedia: le sue note offrono un aiuto essenziale nell’inquadramento storico delle vicende narrate da Roversi. A cura di Picchi è anche l’inclusione, nelle appendici, delle Lettere scritte da Courier e la Parafrasi del salmo Super flumina Babylonis. Alla fine del testo, come ultima appendice, troviamo Il tedesco imperatore di Roversi, una composizione della prima metà degli anni cinquanta pubblicata su "Officina" la rivista che l’autore de "La macchia d’inchiostro" fondò con Pier Paolo Pasolini.