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Fotografia di copertina

Pais Italia. Foto di Rodrigo Pais dal 1955 al 1960

Autore: Salvatore Mirabella (a cura di)

La storia italiana dal 1955 al 1960 è il ricco materiale visivo del catalogo della mostra forlivese sul fotografo Rodrigo Pais. Corpi e facce in bianco e nero, selezione del vasto e prezioso archivio acquistato dall'Università di Bologna
Sofia Loren in posa per decine di fotografi, un gruppo di bambini che giocano tra i nuovi palazzi della Garbatella. La 500 della Fiat, gli emigranti meridionali verso le città del Nord, le loro valige chiuse con lo spago. Sono alcuni dei tanti simboli, delle diverse facce, ma soprattutto dei rapidi cambiamenti dell'Italia alle soglie del boom economico davanti all'obiettivo di Rodrigo Pais.

Questo periodo storico intenso, pieno di piccole e grandi rivoluzioni, dal 1955 al 1960, è tradotto in una vera e propria storia per immagini in "Pais Italia. Foto di Rodrigo Pais dal 1955 al 1960": catalogo della mostra omonima, allestita a Forlì, aperta fino al 22 giugno. La mostra è un'occasione che si inserisce al'interno di un progetto più vasto dell'Alma mater. L'università di Bologna infatti ha acquistato il vasto archivio fotografico di Rodrigo Pais, fotoreporter de L'unità e di Paese sera: Più di 360.000 negativi in bianco e nero custoditi in 98 scatole di cartone e altre 58 scatole con 8.500 stampe, sempre in bianco e nero. E ancora circa 6.000 diapositive e negativi a colori in altre 17 scatole. Il tutto descritto in quasi 20 quadernoni.

L'Italia alle porte degli anni sessanta è stata raccontata in molti modi in passato. Il materiale narrativo è sicuramente tanto: la ripresa economica, l'emigrazione interna, l'impatto sociale della televisione, ma soprattutto la speranza di una nazione appena uscita dalla guerra. Ma oltre ai cambiamenti, ai diversi gruppi sociali, gli scatti del libro raccontano anche lo stile di Pais. Un fotoreporter dallo "sguardo" talvolta attento, talvolta disincantato. Un fotoreporter che in "uno stesso giorno poteva passare dallo sciopero degli autobus, alla conferenza stampa di Alfred Hitchcock"- come spiega nell'introduzione Salvatore Mirabella, curatore della mostra.

Tradurre a parole l'immagine, rappresentazione che coglie e riproduce la realtà istantanea, è difficile, se non impossibile. E infatti i fotoreporter sottolineano da sempre la natura informativa della fotografia, spesso rilegata a supporto di un testo verbale. L'effetto di questo libro invece  dimostra l'efficacia e forse anche la completezza dell'"informazione visiva". Sono immagini che possono aiutare a "ricostruire la storia dell'ultimo secolo, la vita politica e sociale del nostro paese" - come ha riconosciuto il Ministero per i beni e le attività culturali italiano, riguardo l'intero archivio di Pais.

Il libro, corredato dalle riflessioni di Roberto Balzani, seppur articolato cronologicamente, presenta diverse sezioni, tra cui: "Uno sguardo diverso sul mondo contadino", la "Tv", "I consumi". Lontani mondi ritratti in bianco e nero. Soggetti e situazioni molto noti alla storia e alla cronaca come la Firma del Trattato di Roma, l'elezione di Giovanni 23°. Ma anche il lato negativo, il risvolto della Storia. Le piccole storie care a un corsaro come Pier Paolo Pasolini: la disperazione sulle facce dopo la strage di Marcinelle, la folla sui treni, la strada. Un cambiamento "antropologico" tutto da "vedere".