Gli scaloni monumentali dei palazzi storici di Bologna

"La civiltà architettonica bolognese possiede due fondamentali elementi distintivi: i portici e gli scaloni". Giampiero Cuppini apre con queste parole l'introduzione al volume "Gli scaloni monumentali dei palazzi storici di Bologna", da lui stesso curato. Collegare i portici cittadini con i saloni senatori, situati al piano nobile, il primo livello delle residenze delle famiglie cittadine più influenti: questa la necessità che portò all'idea degli scaloni monumentali, ampi e affascinanti elementi architettonici presenti in tanti edifici storici di Bologna e provincia.

"Gli scaloni - continua il curatore, docente alla Facoltà di Ingegneria dell'Alma Mater - costituiscono lo scenario per chi sale ed è guardato da chi riceve e da chi è già salito. Il lento incedere delle dame e dei cavalieri sontuosamente vestiti crea uno spettacolo che è la rassicurazione del potere in uno spazio fantastico che è totalmente architettonico".

Una decina gli scaloni presi in esame dal volume, da quello di Palazzo Fantuzzi a quello di Palazzo Aldrovandi Montanari, dallo scalone di Palazzo Hercolani a quello di Palazzo Malvezzi Campeggi. Per ognuno è presente un breve inquadramento del palazzo, della famiglia proprietaria e dello scalone. Tantissime poi le foto, anche d'epoca, i dipinti, i documenti, i disegni che creano una ricca documentazione visiva dell'elemento architettonico in esame di volta in volta. I disegni tecnici che compaiono nel testo sono peraltro tratti da elaborati grafici realizzati dagli studenti della Facoltà di Ingegneria che hanno partecipato al Laboratorio progettuale di restauro architettonico.

Un volume, questo sugli scaloni monumentali, che va ad arricchire gli studi sulle dimore senatorie bolognesi. Non solo. "Questo lavoro - scrive ancora Giampiero Cuppini - in futuro potrà consentire un approfondimento delle concezioni statiche adottate dagli architetti antichi e di conseguenza valutare i regimi di sicurezza e di rispondenza alle nuove disposizioni antisismiche e quindi dare un contributo oltre alla conoscenza di un fenomeno artistico e spaziale straordinario, anche alla sua conservazione".