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"Francesco Guccini. La mia Thule", in Aula Magna

5 PER MILLE UNIBO / Il grande cantautore, musicista e scrittore sarà ospite in Aula Magna in occasione della proizione del docufilm che racconta la registrazione del suo nuovo disco "L'ultima Thule" avvenuta nel Mulino di Pavana in cui lo stesso Guccini è cresciuto. La serata è a sostegno della campagna per il 5 per mille all'Università di Bologna
"Francesco Guccini. La mia Thule", in Aula Magna

A sostegno della campagna 5 per mille Unibo, il 13 maggio alle 21, nell'Aula Magna di Santa Lucia sarà proiettato il docufilm "Francesco Guccini. La mia Thule" di Francesco Conversano e Nene Grignaffini. Francesco Guccini sarà ospite della serata in Aula Magna, assieme alla moglie Raffaella Zuccari, agli autori e ai produttori. L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

"Francesco Guccini. La mia Thule" è il racconto di un evento di straordinaria unicità: la registrazione che Francesco Guccini, con i musicisti di sempre, ha fatto all'interno del Mulino di Pavana, sull'Appennino tosco-emiliano, degli otto brani che compongono quello che Guccini ha dichiarato sarà il suo ultimo disco: "L'ultima Thule".

Francesco Guccini è una delle figure carismatiche dell’immaginario di più di una generazione. A cominciare dagli anni ’70, le sue canzoni, i testi e le musiche, hanno accompagnato grande parte della nostra vita. Guccini è un’artista che ha raccontato un’epoca, una generazione inquieta, a volte ribelle, una generazione che credeva nei valori della solidarietà, nella rivoluzione e nell’utopia. Guccini, nei suoi libri e nelle sue canzoni, ha raccontato come pochi altri la sua terra, l’Emilia-Romagna, le radici, l’identità e l’appartenenza. Quando si pensa a Guccini si pensa a Bologna e all’Emilia, a una terra piatta e nebbiosa "fra la Via Emilia e il West", una terra raccontata in molte sue canzoni. Ma la memoria di Guccini è anche profondamente legata alle sue radici di uomo dell’appennino, cresciuto a Pavana, al confine tra Emilia e Toscana.

Dopo aver raccontato nelle sue canzoni e nei suoi libri storie, vite, esistenze in cui molti di noi si sono riconosciuti, Guccini propone ora le sue ultime canzoni nel disco "L’ultima Thule" (mitica e remota isola dei mari del nord), condividendo con chi lo ha sempre amato una dimensione intima e personale come forse mai aveva fatto prima. E infatti la registrazione di questa sua ultima avventura avviene in un luogo a lui molto caro, il Mulino di Pavana, sull’Appennino, dove Guccini ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza. Un luogo fisico dunque, ma anche fortemente simbolico, un luogo "magico" in cui Guccini ritrova il calore, gli affetti e i legami di un tempo. Il Mulino è stato per lui il luogo delle scoperte e della formazione, il "microcosmo" dal quale ha potuto attingere il materiale per le sue canzoni e i suoi libri.

Da qui è nata l’idea di convincere il suo storico gruppo di musicisti ad accettare la sfida: trasformare il vecchio Mulino in una sala di registrazione facendo convivere il vecchio e l'antico con la tecnologia moderna. Per quattro settimane Guccini con i suoi musicisti, all’interno del Mulino dei nonni a Pavana, con il "sottofondo" del suono del fiume Limentra, canta e registra le sue ultime canzoni. Per la prima volta si vive insieme una esperienza di convivenza e partecipazione: si lavora, si scherza, si mangia e si brinda. Ogni tanto vecchi amici, come Luciano Ligabue e Leonardo Pieraccioni, vengono a trovarlo.

Lo stile del racconto del film rimanda all'atmosfera e al concept del disco, restituendo - nelle immagini, nelle parole e nella musica - la scelta di Francesco di eseguire le sue nuove canzoni in un ambiente a lui familiare, in un paesaggio naturale e al tempo stesso "potente" (l'Appennino), in una atmosfera unica e irripetibile.