La comunicazione del lutto e il coinvolgimento emotivo nelle situazioni critiche

Gestire le situazioni critiche come malattie gravi e incidenti è difficile per tutti e tutti hanno bisogno di aiuto per riuscirci. Ecco perché i  "professionisti  dell’aiuto", in particolare le Forze dell'ordine, (ma anche medici e infermieri, operatori di Croce Rossa e della Protezione civile, giornalisti, etc.) necessitano di un’adeguata formazione per non "andare anche loro in crisi" nelle situazioni di emergenza, per poter svolgere adeguatamente il ruolo loro assegnato e per poter comunicare nel modo migliore le "brutte notizie".

Una buona preparazione tecnica costituisce la base di ogni formazione, ma può non bastare nelle situazioni più gravi e impreviste, perché suscettibili di determinare nel "professionista dell’aiuto" un coinvolgimento personale che può indurlo ad assumere atteggiamenti errati che possono portare a comportamenti inadeguati alle situazioni e a "bruciarsi" personalmente. Si prospetta allora la necessità di una formazione più specifica per la gestione del coinvolgimento emotivo nelle situazioni critiche per tutti gli operatori interessati.

Il Servizio di psicologia per le situazioni di crisi, operante presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna e coordinato dal prof. Francesco Campione, ha messo a punto un metodo di intervento per la gestione del coinvolgimento emotivo nelle situazioni critiche e la comunicazione delle "brutte notizie" (traumi, lutti, etc.).  Il metodo che è stato applicato con successo negli anni scorsi nella formazione degli psicologi della crisi e del lutto, degli oncologi, dei medici palliativisti e delle emergenze è oggetto di un corso, che prenderà il via entro fine maggio per concludersi entro fine giugno, rivolto alle Forze dell'ordine (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, Vigili urbani di Bologna: è il primo corso interforze del genere in Italia).