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Una visita extra moenia alla scoperta della cripta di San Zama

Tra decorazioni pittoriche rinascimentali, capitelli corinzi e croci in pietra, apre al pubblico, in via del tutto eccezionale, il primo cimitero cristiano di Bologna

Poco fuori le antiche mura romanico-gotiche di Bologna, all’interno di un monastero benedettino intitolato ai santi Nabore e Felice è possibile ammirare uno dei primi cimiteri cristiani bolognesi di cui si ha memoria. È la cripta di San Zama che, grazie all’opera del Museo Geologico Giovanni Capellini, potrà essere visitata in via del tutto eccezionale in due occasioni: la prima giovedì 11 giugno alle 15, la seconda giovedì 22 ottobre nell’ambito della Festa Internazionale della Storia.

Oggi sede del Comando Militare dell’Esercito Italiano in Emilia Romagna, la storia della cripta è legata al sorgere della prima comunità cristiana bolognese. Avendo conservato a lungo le spoglie del primo vescovo di Bologna, San Zama, è stata a lungo considerata erroneamente la prima cattedrale bolognese; in realtà, nell’area circostante la cripta trovavano sepoltura i primi cristiani bolognesi visto che non potevano essere sepolti all’interno delle mura cittadine.

Parte di una decorazione di un’antica lapide marmorea, una croce in pietra e una parziale iscrizione sepolcrale secentesca sono solo alcuni dei frammenti architettonici che si possono vedere durante la visita: guardando verso l’alto è possibile ammirare numerose decorazioni pittoriche di epoca tardo rinascimentale, come anche capitelli corinzi in marmo bianco decorati con volute di fogliame, rosette e croci.

A guidare i visitatori alla scoperta della cripta sarà Marco Del Monte, professore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali dell’Università di Bologna, accompagnato dal Monsignor Giuseppe Stanzani.