Logo d'ateneo Unibo Magazine

Giotto secondo Roberto Longhi, riletto al DAMSLab

Nuovo appuntamento con il ciclo di riletture delle opere dell'accademico, tra i più influrenti per gli studi storico-artistici in ambito italiano dal secolo scorso ad oggi


Domenica 31 marzo, alle 18,30, presso il Teatro del DAMSLab
(piazzetta Pasolini, 5/b - Bologna), si rinnova l’appuntamento con il progetto speciale Ri-leggere Roberto Longhi, promosso dalla sezione Arti Visive della Soffitta 2019 e curato da Daniele Benati: tre appuntamenti dedicati alla rilettura delle opere di Roberto Longhi, l’accademico che più ha influenzato gli studi storico-artistici in ambito italiano dal secolo scorso ad oggi. Partito domenica 10 febbraio con il "Dialogo tra il Caravaggio e il Tiepolo", il progetto prosegue domenica 31 marzo con un incontro su "Giotto spazioso", introdotto da Fabio Massaccesi.

I tre incontri – in cui le letture sono affidate alle voci delle attrici Alessandra Frabetti e Marcella De Marinis – inaugurano una più ampia serie di “ri-letture” dedicate ad altri protagonisti della storiografia artistica italiana e straniera, sempre introdotte da docenti del Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, corredate dalla proiezione di immagini e interpretate da voci illustri.

Professore dell’Università di Bologna per oltre quindici anni, Roberto Longhi tra il 1934 e il 1949 successe a I.B. Supino nella cattedra di Storia dell’arte e le sue lezioni affascinarono non solo i futuri storici dell’arte – da Arcangeli e Briganti a Gregori e Volpe – ma segnarono anche personalità che poi avrebbero intrapreso altri percorsi, come Bassani e Pasolini. Fortemente portato per la filologia e la connoisseurship, a Longhi si devono la riscoperta non solo di artisti fino a quel momento del tutto negletti (basti pensare al Caravaggio, oggetto della sua tesi di laurea già nel 1911), ma anche linee e interpretazioni inedite della storia dell’arte italiana, sia dal punto di vista storico, dal Medioevo al Barocco, che per aree geografiche in specifici ambiti cronologici (in precedenza quasi inesplorate, come il ’300 a Bologna, in Lombardia e in Umbria; il Rinascimento a Ferrara; i “pittori della realtà” del ’700 lombardo). Decisivo fu anche il suo impegno sull’arte del ’900, dai primi interventi su Boccioni e la scultura futurista, alla lunga amicizia con Giorgio Morandi.

Il prossimo appuntamento del progetto è in programma per domenica 19 maggio, introdotto da Irene Graziani, e sarà incentrato agli studi che Roberto Longhi ha dedicato a Giuseppe Maria Crespi.