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Unibo alla University-Industry Interaction Conference con tre progetti nati dall’emergenza coronavirus

Alla più importante conferenza internazionale dedicata al rapporto tra atenei e settore industriale l’Alma Mater presenterà l’hackathon #SocialMakersforCovid19, il progetto Mask4Life e il laboratorio per la valutazione della conformità dei dispositivi di protezione sanitaria


Un nuovo materiale filtrante da utilizzare per i filtri delle mascherine, un laboratorio per effettuare test di sicurezza sui dispositivi di protezione individuale, un hackathon per supportare ragazze e ragazzi con disabilità intellettiva lieve durante la quarantena. Sono i tre progetti nati dalla sinergia tra Università di Bologna e mondo delle imprese selezionati per essere presentati alla University-Industry Interaction Conference, la più importante conferenza internazionale dedicata al rapporto tra atenei e settore industriale.

L’evento si svolgerà dall’8 all’11 giugno, per la prima volta interamente online, ed è promosso dallo University Industry Innovation Network (UIIN), rete internazionale con sede ad Amsterdam – di cui l’Università di Bologna è membro – che ha l’obiettivo di stimolare innovazione e imprenditorialità attraverso l’interazione fra università e industria. Al centro dell’edizione 2020 della conferenza ci sarà l’impatto generato dalla crisi coronavirus e le risposte nate in tutto il mondo dalla collaborazione tra istituzioni diverse per trovare soluzioni innovative ed efficaci.

L’Università di Bologna è stata selezionata per presentare tre progetti nati negli ultimi mesi. L’hackathon #SocialMakersforCovid19 è stato organizzato da AlmaLabor lo scorso aprile con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative per aiutare ragazze e ragazzi con disabilità intellettiva lieve e le loro famiglie, dopo la chiusura dei centri diurni a causa dell’emergenza sanitaria. Con la collaborazione di un partner sociale che ha delineato le sfide più urgenti, gli studenti dell’Alma Mater si sono messi alla prova immaginando un’attività per offrire ai ragazzi supporto, con l’aiuto di studenti di psicologia, di scienze dell’educazione e di design, alla realizzazione di lavori creativi e artistici. Tale attività è stata resa disponibile configurando un'applicazione già esistente e immaginando che questa potrà essere ospitata, insieme ad altre già proposte, in una piattaforma che possa fungere da contenitore di sfide quotidiane per svolgere attività pedagogiche da casa.

Il progetto Mask4Life – promosso dai professori Andrea Zucchelli (Dipartimento di Ingegneria industriale), Maria Letizia Focarete (Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician”) e Davide Fabiani (Dipartimento di Ingegneria dell'energia elettrica e dell'informazione) – è nato invece per produrre nanofibre polimeriche ad elevata carica elettrostatica residua. Un prodotto da utilizzare per rivestire i comuni materiali filtranti per mascherine, offrendo così un alto livello di protezione da batteri e virus. La produzione pilota è stata avviata in un laboratorio recentemente ampliato per l’occasione, in collaborazione con due importanti aziende: GVS (Zola Predosa, Bologna) e Marchesini Group (Pianoro, Bologna).

Infine, il progetto dedicato alla valutazione della conformità dei dispositivi di protezione sanitaria, guidato dal professor Francesco Saverio Violante (Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche) e dalla professoressa Cristiana Boi (Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali). Ricercatori esperti di ingegneria chimica, medicina del lavoro e microbiologia hanno riconvertito strumentazioni già in uso, integrandole con nuovi elementi, per allestire un laboratorio che permette di testare la respirabilità e verificare l’indice di filtrazione batterica di mascherine e dispositivi sanitari.