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Il castagneto secolare dell’Università di Bologna: recupero e valorizzazione

Grazie al lavoro dell'azienda Agraria (AUB) in collaborazione con l’Area Servizi Bologna (ASB) dell’Ateneo, il castagneto Unibo è stato riportato in condizioni idonee alla coltivazione, divenendo anche punto di riferimento per la didattica e la ricerca

Il castagneto secolare dell’Università di Bologna si trova nell’Appenino bolognese, situato su Monte Orzale, nei pressi dell’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna (Loiano). La sua estensione è di circa due ettari ed è caratterizzato da piante da frutto plurisecolari innestate con la varietà locale denominata “Marrone Biondo”, contraddistinta da sapore particolarmente dolce e profumato e dai caratteristici riflessi dorati da cui per l’appunto prende il nome.

Gli interventi di recupero realizzati dall’Azienda Agraria (AUB), grazie a un’azione in collaborazione con l’Area Servizi Bologna (ASB) dell’Ateneo, hanno riportato il castagneto in condizioni idonee alla coltivazione, permettendo di apprezzare nuovamente l’antico sesto d’impianto, chiamato Matildico. Le origini del castagneto, come impianto, sono infatti remote, databili presumibilmente all’inizio XII secolo quando Matilde di Canossa incentivò la coltivazione del castagno per la sussistenza alimentare delle popolazioni montane.


Tale patrimonio del mondo vegetale, riportato nuovamente al suo antico splendore, potrà essere finalmente attivamente gestito e valorizzato, ritornando ad essere una risorsa per la montagna, non solamente da un punto di vista economico ma anche e soprattutto scientifico, grazie allo sviluppo di progetti di ricerca per indagare e approfondire lo studio di questa importantissima specie arborea. Il recupero e il mantenimento del castagneto è di fondamentale importanza per la salvaguardia non solo ambientale e del territorio, ma anche e soprattutto dell’immenso patrimonio genetico rappresentato dalla antiche varietà che, come il “Marrone Biondo”, se non adeguatamente gestito, andrà lentamente scomparendo.


La fruizione del castagneto a scopi didattico-sperimentali rientrerà quindi in una valida strategia per combatterne l’abbandono. La riscoperta da parte delle nuove generazioni di quella che è stata, nei secoli, l’importanza socio-economica della sua coltivazione, è di fondamentale importanza per il rilancio di una gestione più sostenibile ed in chiave moderna, della castanicoltura tradizionale.

Il recupero del castagneto di Monte Orzale è un esempio di come la coltivazione del castagno possa essere rilanciata, andando quindi a valorizzare tutti quegli aspetti, dall’ ambientale allo storico e culturale che solamente questa specie è in grado di racchiudere.