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In viaggio tra le mille forme della nostra voce

Il Centro Internazionale di Studi Umanistici "Umberto Eco" inaugura un ciclo di incontri per esplorare le tante qualità e possibili forme della voce: naturale, ma continuamente articolata dalla lingua e dalla cultura; corporea, ma incorporale; connessa a tono, volume, ritmo, pause e respiro


A sessant’anni dalla pubblicazione di "Opera Aperta" di Umberto Eco, a quarant’anni anni dalla morte di Cathy Berberian e a vent’anni anni dalla scomparsa di Luciano Berio, il Centro Internazionale di Studi Umanistici "Umberto Eco" inaugura un ciclo di incontri dedicati alla voce.

Sette appuntamenti (ingresso libero con prenotazione e in diretta streaming) per esplorare le tante qualità e le molteplici forme possibili della voce: naturale, ma continuamente articolata dalla lingua e dalla cultura; corporea, ma incorporale; connessa a tono, volume, ritmo, pause e respiro. La voce porta in primo piano ciò che dell’emozione, dell’espressione e della comunicazione viene di norma lasciato sullo sfondo.

A inaugurare l'iniziativa, giovedì 30 marzo alle 16, sarà un doppio appuntamento, con Angela Ida De Benedictis, del Paul Sacher Stiftung di Basilea e del Centro Studi Luciano Berio, e con la soprano e performer Ljuba Bergamelli.

Angela Ida De Benedictis esplorerà differenti aspetti legati alla vocalità e alla multiforme esperienza artistica di Cathy Berberian, celebre mezzosoprano e compositrice, nonché moglie di Luciano Berio. Accompagnati da registrazioni audio, video e da altri materiali d’archivio, saranno prese in esame alcune tappe salienti della sia formazione e della sua carriera, raccontando la specificità di una vocalità "senza confini" di genere, stili ed epoche.


Sull'essenza della voce si concentrerà invece Ljuba Bergamelli: voce come vibrazione, suono prima di divenire parola. Prima di essere tramite del logos, ogni voce racconta di sé e del corpo che abita e a cui è indissolubilmente legata. Il gesto vocale traduce la corporeità in spazio sonoro, è quindi il corpo in tutta la sua complessità di materia vivente che viene fuori dalla voce.

Il programma della rassegna continuerà poi ad esplorare a tutto tondo le tante forme della voce. Mercoledì 5 aprile si parlerà di canto con il foniatra, docente universitario e cantante Diego Cossu, mentre Piersandra Di Matteo (IUAV Venezia) racconterà della risata e di come possa essere utilizzata come strumento coreografico.

La voce come azione ed evocazione sarà al centro dell'incontro in programma per il 13 aprile, con Eugenio Barba e Julia Varley dell'Odin Teatret, mentre il 18 maggio verranno raccontati grandi artisti che hanno fatto della voce il loro strumento d'elezione: Antonin Artaud, John Cage e Demetrio Stratos, con Enrico Pitozzi (Università di Bologna), e Carmelo Bene, con Jean-Paul Manganaro (Università di Lille 3).

Doppio appuntamento in programma anche per giovedì 25 maggio: Carlo Serra, dell'Università della Calabria, interverrà su "La voce e l'apertura della profondità", mentre il compositore Vittorio Montalti (Conservatorio di L’Aquila) racconterà di come si scrive per la voce, con aluni esempi di Teatro Musicale.

Ma le articolazioni possibili della voce non sono ancora finite. Giovedì 15 giugno si parlerà di balbettio con Corrado Bologna (Università di Roma 3), mentre la coreografa, danzatrice e autrice Francesca Proia interverrà su "Il soffio vivo".

Il ciclo di seminari si chiuderà poi dopo l'estate, giovedì 19 ottobre, parlando di "drammatica della voce" con Fabrizio Desideri (Università di Firenze) e Chiara Guidi (Societas Raffaello Sanzio), e per tornare in pieno sul ruolo di Umberto Eco, di semiotica della voce e della parola, con Ugo Volli dell'Università di Torino.