A partire dal 1 febbraio, la Torre della Specola sarà provvisoriamente chiusa al pubblico per lavori di consolidamento strutturale e riallestimento interno: un intervento molto atteso e molto importante che presto ci restituirà la Torre in forma rinnovata.
Nei prossimi mesi il Museo astronomico del Sistema Museale di Ateneo sarà oggetto di intensi lavori per il recupero delle parti lapidee ammalorate, per il restauro conservativo delle murature e l’inserimento di tiranti in acciaio che consentiranno il definitivo smontaggio del ponteggio permanente, presente da diversi anni per motivi di sicurezza.
I lavori di ristrutturazione offriranno anche l'occasione per realizzare il nuovo allestimento interno del museo, sviluppato dal Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell'Alma Mater e dal Sistema Museale di Ateneo, grazie ai fondi PNRR, ottenuti dal progetto "Infrastruttura di Ricerca CTA+" (guidato da Massimo Cappi di INAF-OAS) che riguarda lo sviluppo di un grande telescopio che utilizza proprio una serie di specchi a tasselli per svelare la natura delle sorgenti cosmiche di radiazione ad altissima energia.
Il progetto prevede il riallestimento delle sale dedicate a Guido Horn D’Arturo (1879-1967), docente di astronomia all’Alma Mater a partire dal 1925, deposto nel 1938 in conseguenza delle leggi razziali emanate dal governo fascista, e tornato nel suo ruolo dopo la Liberazione e fino al 1954. Le sale espositive, la cui apertura è prevista verso la fine del 2024, metteranno in risalto l’impatto del geniale lavoro di Horn sull’astrofisica moderna e contemporanea. Saranno esposti, fra l’altro, i due “specchi a tasselli” realizzati da Horn e le lastre fotografiche che egli ottenne, con tali strumenti, dalla Torre della Specola.
Saranno illustrate, inoltre, alcune applicazioni contemporanee della tecnologia pioneristicamente ideata da Horn, che oggi ha ricadute ben oltre il campo specifico dei suoi studi.
“I lavori erano attesi da lungo tempo – dichiara il Rettore Giovanni Molari – e finalmente potremo far sì che la nostra splendida Torre e il Museo astronomico siano restituiti all’Ateneo e alla città in tutta la loro bellezza, testimoni di una storia scientifica rilevante che tuttora fa sentire i suoi benefici effetti sull’astronomia contemporanea, e privilegiato punto di vista da cui guardare non solo le stelle, ma anche la città di Bologna e il territorio circostante. Questi lavori sono parte di un complessivo rinnovamento del nostro Sistema Museale e di una decisa valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale, che deve essere sempre più chiaramente percepito come parte integrante e fondamentale del sistema Università-Città e della sua fama nel mondo, a Bologna e in tutto il nostro Multicampus”.